Caccia aperta alla pesca illegale nel livornese, militari della capitaneria in azione a Vada e Cecina

Sanzioni per 2mila euro e sequestro delle attrezzature
Caccia aperta alla pesca illegale nel livornese.
Dalle prime ore dell’alba di stamani (27 febbraio) i militari degli uffici marittimi di Vada e Cecina, sotto il diretto coordinamento della capitaneria di porto di Livorno, sono intervenuti in contrasto del fenomeno della pesca illegale che nella costa livornese e in particolar modo in quella di Cecina e Vada sta diventando sempre più frequente.
I militari, a seguito di varie segnalazioni pervenute nei giorni scorsi, sono intervenuti nelle prime ore del mattino con l’ausilio di un mezzo nautico del corpo in merito a dei pescatori, sedicenti professionisti, intenti a pescare con un natante da diporto senza alcuna autorizzazione per l’esercizio della pesca professionale e con l’utilizzo di attrezzi per tale tipologia di pesca che nella fattispecie erano reti da
posta di tipo tremaglio.
I trasgressori sono stati identificati e verbalizzati con una sanzione amministrativa di 2mila euro, sequestro del pescato e dell’attrezzatura utilizzata (circa 800 metri di reti da posta) per violazione di norme nazionali e comunitarie in tutela della risorsa ittica.