Il caso

Regione, torna il trattamento economico accessorio

2 maggio 2023 | 14:49
Share0
Regione, torna il trattamento economico accessorio

Giani scrive ai dipendenti: “Soddisfatto per il superamento di un’ingiustizia”

Dopo lo stop imposto nei mesi scorsi dalla Corte dei Conti, si cambia ancora. Indietro tutta, torna così il riconoscimento del trattamento economico accessorio, spettante di diritto, per il personale di supporto agli organi istituzionali della giunta e del consiglio regionale.

E il presidente Eugenio Giani, che ha scritto una lettera inviata a tutti i dipendenti, non asconde la propria soddisfazione: “Sono particolarmente contento di aver superato questa profonda ingiustizia che si stava creando, del resto non imputabile in alcun modo alla Regione Toscana e al suo governo”. La svolta positiva, sottolinea nella lettera il presidente, è arrivata “dopo numerosi incontri anche a livello ministeriale”, che hanno visto lo stesso Giani impegnato in prima persona: si tratta in sostanza dell’approvazione da parte del Governo nazionale del decreto legge 44/2023 ‘Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle Amministrazioni pubbliche’.

In particolare, sottolinea Giani, “la norma all’articolo 3 conferma espressamente la possibilità anche per le Regioni di applicare la normativa vigente in materia di uffici di supporto agli organi istituzionali che già viene impiegata nei Ministeri, secondo cui il trattamento accessorio del personale di supporto agli organi istituzionali della Giunta e del Consiglio delle Regioni può essere finanziato con il bilancio dell’Ente. Queste nuove disposizioni consentono quindi di tornare alla disciplina regionale pre-vigente attraverso l’approvazione di una nuova legge che tempestivamente abbiamo già deliberato in giunta. La proposta di legge regionale, nel dare attuazione alla nuova norma nazionale, supera a decorrere dal 2023 le disposizioni vigenti e trova soluzioni adeguate anche per l’anno 2022”.  La lettera del presidente si conclude con la soddisfazione per il superamento di una “profonda ingiustizia”, che aveva creato un profondo disagio tra i dipendenti della Regione.