Sanità

La telemedicina cresce grazie ai fondi Pnrr

4 maggio 2023 | 18:06
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La telemedicina cresce grazie ai fondi Pnrr

Nel giro di due anni saranno coinvolti 14mila professionisti, con 275mila pazienti presi in carico

La telemedicina in Toscana cambierà decisamente passo grazie ai fondi del Pnrr.

Secondo il progetto della Regione, in un paio di anni saranno circa 14 mila i professionisti del sistema sanitario che avranno un’utenza per svolgere televisite e teleconsulti,  medici di medicina generale e pediatri di libera scelta compresi; altri 1.400 saranno abilitati alla teleassistenza, 6/7mila le utenze acquistate destinate a medici specialisti. E i pazienti presi in carico potranno essere 275mila, solo per quanto riguarda i malati cronici.

“Siamo pronti – commenta  l’assessore al Diritto alla salute, Simone Bezzini – Abbiamo presentato nei mesi scorsi, nei termini e tempi previsti il progetto sul portale nazionale dedicato, in modo da poter accedere ai fondi Pnrr e  nell’ultima riunione di giunta abbiamo approvato il Por richiesto da Agenas e Ministero”.

La Toscana non parte da zero. Dal 2016  se ne fa uso per quanto riguarda ad esempio l’emergenza cardiologica: in caso di sospetto infarto, gli esiti dell’elettrocardiogramma sono trasmessi direttamente dai mezzi di soccorso all’equipe emodinamica di riferimento (circa 15 mila l’anno). Sono inoltre già diffusi i teleconsulti tra medici specialisti (più di 12 mila l’anno) e poi ci sono le televisite, da quelle diabetologiche alle psichiatriche e psicologiche, dalle coagulopatie alla medicina trasfusionale e anestesiologica: servizi per ottantatré prestazioni sanitarie diverse, circa 100 mila televisite di controllo registrate nel 2021.

“Si tratta di servizi già importanti, ma vogliamo ulteriormente implementare l’offerta – racconta l’assessore – Una scelta che ci permetterà di potenziare le cure a domicilio, per meglio rispondere alle caratteristiche demografiche di una regione dove si vive sempre più a lungo ed aumenta il numero degli anziani, che spesso sono anche malati cronici”.