la ricerca

Beni ecclesiastici, lo studio Acri: dalle Fondazioni bancarie oltre 750 milioni di euro in 10 anni

9 giugno 2023 | 16:57
Share0
Beni ecclesiastici, lo studio Acri: dalle Fondazioni bancarie oltre 750 milioni di euro in 10 anni

Nella sede di UniCredit a Bologna Francesco Profumo ha presentato gli esiti del progetto pluriennale

Oggi (9 giugno) nella sala Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit a Bologna, il presidente di Acri, Francesco Profumo, ha presentato al presidente della Cei Matteo Zuppi, gli esiti di un progetto pluriennale di studio sui beni culturali ecclesiastici promosso dalla commissione beni e attività culturali di Acri1, confluito in due volumi editi da il Mulino.

Da sempre attive nel campo della conservazione e valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-artistico del Paese, ora le Fondazioni di origine bancaria avviano un percorso per la definizione di linee guida condivise per rendere gli interventi più efficaci e sostenibili nel tempo.

Negli ultimi 10 anni le Fondazioni di origine bancaria hanno promosso e sostenuto circa 15mila interventi di conservazione e valorizzazione dei beni artistici, architettonici e archeologici del nostro Paese. Per farlo, hanno erogato complessivamente oltre 750 milioni di euro, selezionando progetti volti non solo a ripristinare edifici, ma anche e soprattutto interventi che guardassero alla successiva fruizione dei beni da parte delle comunità. Gran parte di questi interventi ha riguardato i ‘beni ecclesiastici di interesse culturale’ o ‘beni culturali ecclesiastici’ (Bce). Con questa espressione ci si riferisce a principalmente a luoghi (chiese, oratori, cappelle, santuari, cimiteri, cammini), ma anche ad archivi ecclesiastici, immagini sacre, oggetti liturgici. In questi anni le Fondazioni hanno realizzato centinaia di sperimentazioni in tutta la Penisola, costruendo buone pratiche di conservazione e di valorizzazione dei Bce, che sono a disposizione di tutti, e possono ispirare policy di intervento più ampie.

Il progetto Acri ha permesso di individuare tre direttrici principali lungo le quali le Fondazioni si stanno muovendo e sulle quali auspicano di coinvolgere l’intero ecosistema dei soggetti – pubblici e privati – che ruotano attorno ai beni culturali: passare dalla logica di risposta alle emergenze a quella della pianificazione, puntando su conservazione programmata e capacity building dei beneficiari; coinvolgere attivamente il terzo settore nella gestione e nella valorizzazione dei Bce; costruire vaste alleanze territoriali, in grado di coinvolgere i diversi attori e di mettere in rete i beni recuperati.

“Le Fondazioni di origine bancaria sono convinte che il patrimonio storico-artistico italiano, in particolare quello dei Beni culturali ecclesiastici, rappresenti un tassello fondamentale della cultura e dell’identità dei territori e del Paese – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente di Acri -. Il progetto Fondazioni e Beni ecclesiastici di interesse culturale, promosso dalla commissione beni e attività culturali di Acri, ha l’obiettivo di porre a disposizione degli attori istituzionali e sociali – centrali e locali -, esperienze e materiali utili per facilitare un maggior coordinamento, elaborare linee strategiche di azione condivise, favorire la cooperazione tra i diversi soggetti che compongono l’ecosistema che ruota intorno ai beni culturali. Le Fondazioni sono pronte, come sempre, a stringere nuove alleanze con tutti i soggetti interessati a tutelare e valorizzare questo importantissimo patrimonio italiano“.