
Grande folla, presente anche la Regione Toscana. L’assessora Nardini: “Una reazione agli attacchi, specialmente contro le Famiglie Arcobaleno”
Dopo 7 anni il Pride è tornato a sfilare a Firenze.
Un mare di colori arcobaleno con cittadini di ogni età, famiglie, bambini, e istituzioni hanno sfidato il caldo di Caronte e preso parte alla parata. Ritrovo in viale Machiavelli, poi la partenza da Porta Romana, fino alle vie del centro cittadino, con l’evento conclusivo al parco Vittorio Veneto sul tema “Corpi InTRASNigenti.
Tante le realtà presenti: Famiglie Arcobaleno, Arcigay Firenze, Ireos, Arcigay Livorno, Arcigay Arezzo, Agedo, Coming Out con Arcigay Prato Pistoia, The Shade, Love My Way e The Social Hub, molti comuni toscani con i primi cittadini, oltre alla Regione Toscana, che ha dato il patrocinio al Pride e che ha sfilato con il suo gonfalone e il governatore Eugenio Giani, e la presidente nazionale di Arcigay Natascia Maesi.




“La Toscana afferma la propria identità sul piano della libertà e dei diritti. Tutti vanno rispettati le parole del presidente della Regione presente al corteo con al collo una collana arcobaleno -. Questa festa ispirata al dialogo mostra anche come la comunità debba vivere i propri valori”.









“Per difendere e promuovere diritti, libertà e eguaglianza – le parole dell’assessora Alessandra Nardini con in mano un ventaglio arcobaleno – Migliaia di persone per reagire anche ai vergognosi attacchi alla comunità, in particolare contro le Famiglie Arcobaleno, le loro figlie e i loro figli. La Toscana è una terra che rifiuta qualsiasi forma di discriminazione e continuerà a farlo” .

















“Il governo ci ha preso di mira, l’Italia ha numeri allucinanti per quanto riguarda i diritti delle persone lgbtqia+. Siamo al 34/o posto a livello mondiale. In Toscana abbiamo ancora una legge anti-discriminazione dal 2004, per cui qui viviamo ancora bene. Vogliamo avere gli stessi doveri ma anche gli stessi diritti”, le parole di Vincent Vallon, presidente Toscana Pride 2023.
Presente, come annunciato, anche l’Ordine degli psicologi, con tanto di magliette.
Un fiume di persone, con balli, canti e striscioni – “È l’amore che conta” – ha invaso la città gigliata per i diritti.
Arrivato da Torre del Lago il carro del Mamamia e del Baddy, locali storici della movida gay friendly della Versilia, dove, a luglio e agosto, come da tradizione, verranno eletti, con una giuria composta da nomi famosi, inclusi i giornalisti locali, Miss Gaya, Miss Drag Queen e il Gay più bello d’Italia.
