Ambiente

Un piano regionale per la qualità dell’aria: il nuovo testo in commissione

1 aprile 2025 | 22:08
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Un piano regionale per la qualità dell’aria: il nuovo testo in commissione

L’obiettivo è ridurre drasticamente le emissioni di inquinanti atmosferici: oltre 17 milioni di euro a bilancio per il settore

Focus sul Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (Prqa), il principale strumento di indirizzo, programmazione e attuazione delle misure per ridurre le emissioni inquinanti sul territorio: materiale particolato nella piana lucchese, biossido di azoto nell’agglomerato di Firenze, ozono per la protezione della popolazione su tutto il territorio regionale costituiscono le principali criticità.

Come sottolineato nel corso dei lavori della commissione territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture, guidata da Lucia De Robertis (Pd), alla redazione del Piano ha contribuito un gruppo di lavoro composto da diversi settori regionali, Arpat, consorzio Lamma, Techne consulting con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica.

“Quello per la qualità dell’aria ambiente è un piano intersettoriale, nonché un atto di governo del territorio, che la Regione si è assunta l’impegno di approvare entro l’anno, per ottemperare alla sentenza europea, relativa alla procedura di infrazione per il superamento di alcuni inquinanti nella piana lucchese e nella città di Firenze”, ha sottolineato l’assessore Monia Monni, parlando di quanto sia anche fondamentale “ingaggiare la cittadinanza attraverso specifici piani di comunicazione”.

“La qualità dell’aria è una delle sfide più urgenti del nostro tempo e ha un impatto diretto sulla salute di tutti i cittadini, in particolare delle fasce più vulnerabili della popolazione. E allora questo Piano non è solo un intervento a tutela dell’ambiente, ma soprattutto una risposta alla crescente preoccupazione per gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica”, ha affermato l’assessora.

Il Piano si propone di ridurre drasticamente le emissioni di inquinanti atmosferici, promuovendo politiche che, oltre a migliorare l’ambiente, abbiano un impatto diretto sulla salute dei cittadini. L’obiettivo è garantire un’aria più pulita, ridurre i rischi sanitari legati all’inquinamento e, allo stesso tempo, sostenere la conversione ecologica in modo socialmente giusto.

“Abbiamo una responsabilità nei confronti delle generazioni future – ha sottolineato Monni – e la salute pubblica deve essere al centro delle politiche ambientali. Ogni intervento che facciamo oggi per migliorare la qualità dell’aria è un investimento per il futuro delle nostre comunità e per la creazione di un ambiente più vivibile per tutti”.

Le principali misure del Piano includono riduzione delle emissioni: interventi mirati per abbattere le emissioni inquinanti nelle zone urbane e industriali ad alta densità, con azioni concrete sui generatori di calore a biomasse, contro il traffico veicolare e il miglioramento dei mezzi di trasporto pubblici, sempre più ecologici e sostenibili; protezione della salute: implementazione di monitoraggi sanitari e campagne di sensibilizzazione per sensibilizzare la popolazione sugli effetti nocivi dell’inquinamento e su come ridurre l’esposizione ai rischi; promozione di energie rinnovabili: incentivare l’uso di fonti energetiche pulite, riducendo la dipendenza dalle energie fossili e contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, la salute collettiva; rendere la salute accessibile a tutti: garantire che le politiche ambientali siano inclusive e che le comunità vulnerabili, che soffrono maggiormente per l’inquinamento, possano beneficiare in modo equo dei miglioramenti ambientali e sanitari.

Il Piano per la qualità dell’aria non si limita solo a combattere l’inquinamento atmosferico, ma si configura come un’azione integrata che mette insieme la tutela dell’ambiente e la salute pubblica, promuovendo una visione che guarda al benessere di tutti i cittadini. Il piano, infatti, non è solo un intervento tecnico, ma una scelta politica che ha al centro la salute e il diritto di vivere in un ambiente salubre.

Per quanto attiene l’arco temporale degli interventi sono da menzionare in ottica di prospettiva di breve periodo, con orizzonte 2025, la garanzia del rispetto dei limiti di qualità dell’aria su tutto il territorio, con particolare attenzione alle procedure di infrazione aperte a livello europeo; un secondo step di medio periodo, con orizzonte 2028, finalizzato al mantenimento del rispetto di tali limiti e quindi al miglioramento della qualità dell’aria; infine, un obiettivo di medio-lungo periodo, con orizzonte 2030, per accompagnare la Regione al rispetto dei limiti previsti dalla nuova normativa sulla qualità dell’aria.

Sul fronte della disponibilità finanziaria il Prqa, accanto ad una dotazione di 29 milioni di euro da parte del Mase, al netto di un impegno di 10 milioni circa per le annualità 2025-2027, sono da evidenziare le somme stanziate dal Pr-Fesr (infrastrutture verdi) pari a euro 5.306.080, il contributo a favore di Arpat per la manutenzione della rete di rilevamento (600mila euro per tre anni) e l’elaborazione di Irse 21-23 (380mila euro) determinando uno stanziamento pari a 17.026.729 euro.

Nel Prqa, inoltre, sono state inserite le risorse che afferiscono ad altri strumenti di programmazione (mobilità e trasporti, energia) che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria, per un importo di circa 2,8miliardi di euro.

La proposta di piano, in sintesi, è costituita da una prima parte relativa alla relazione di piano e corredata da una serie di allegati. La seconda parte riguarda la sezione valutativa, la terza le norme tecniche di attuazione (dal rapporto ambientale alla dichiarazione di sintesi, passando dalla relazione del responsabile del procedimento).

Nella prima seduta dedicata al Prqa di oggi pomeriggio (1 aprile) accanto ad una prima riflessione sul testo, è stato anche approvato il programma futuro di lavoro della commissione, proposto dalla presidente De Robertis: consultazioni aperte anche ai Comuni interessati da infrazioni; ulteriore seduta di approfondimento con i tecnici; per passare poi a licenziare l’atto per la sua approvazione in aula.