L’antispecismo “debole” di Leonardo Caffo nel volume “Il maiale non fa la rivoluzione” al chiostro di S.Agostino a Pietrasanta

Il maiale non fa la rivoluzione. Si chiama così il saggio di Leonardo Caffo che sarà presentato domenica (20 luglio) dall’autore e da Licia Colò al chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta. Perché il solo nascere in un’altra specie deve significare condanna a morte o sfruttamento? Il saggio del giovane filosofo Leonardo Caffo guida il lettore a ragionare “sull’ingiustizia con cui vengono trattati e considerati gli animali. Nati con l’unica sfortuna di non essere uomini, gli animali vivono vite terribili, brevi e meschine, solo perché è in nostro potere abusare delle loro esistenze per il nostro tornaconto. Vengono mangiati, indossati, usati per la ricerca scientifica o, se fortunati, messi dietro le sbarre di uno zoo oppure esposti alla berlina in un circo. Per capire cosa ne è, oggi, di tutto questo dolore bisogna scrivere non da animalisti, ma da animali”.
La domanda che guida questo saggio diventa dunque: “Che cosa penserebbe un maiale se avesse avuto la possibilità di indicarci la strada per quella rivoluzione che è la sua liberazione – ovvero la liberazione animale?”. Il libro diventa così una critica appassionata e rigorosa di tutte le filosofie che relativizzano la sofferenza e il dolore animale, con uno sguardo sempre attento alla società e alle sue contraddizioni.
Un saggio di filosofia, pensato anche per il lettore non specialista, per ragionare sulla questione animale in un orizzonte morale che non sia piegato dalla violenza, attraverso la definizione e la pratica dell'”antispecismo debole”.