“La morale aziendale” per fare business: ecco il libro di Sergio Casella

Utopia? No, un manager ha sperimentato direttamente un modello di leadership e lo descrive nel libro “La morale aziendale” che in breve ha ottenuto ottimi piazzamenti nelle classifiche della saggistica. L’autore è Sergio Casella, lucchese, presidente e Ceo della Paper Converting Machine Company (PCMC Italia Spa con sede a Diecimo di Borgo a Mozzano), divisione del gruppo americano Barry-Wehmiller Company, che produce macchinari per cartiere. Casella, 50 anni, è un personaggio che ha costantemente arricchito il suo bagaglio culturale: laureato in chimica e tecnologie farmaceutiche, autore di numerosi brevetti e alcuni articoli scientifici; come manager è passato da una famosa industria farmaceutica ad una grande esperienza nel settore cartario, per poi approdare alla multinazionale americana. E’ anche docente presso il master sulla produzione di carta e cartone, e sulla gestione del sistema produttivo, presso l’università di Pisa; nel frattempo studia filosofia e ora si sta laureando in teologia.
Il libro. La persona è al centro di tutto, sul luogo di lavoro: il paradigma etico porta a risultati inaspettati, si crea coinvolgimento e soddisfazione nel portare avanti un progetto, se conosciuto e condiviso. In pratica si tratta di leggere in una giusta e corretta ottica i princìpi morali presenti nella società e applicarli all’organizzazione aziendale.
“Migliorando la vita delle persone sul posto di lavoro è senza dubbio fornire un grande contributo per costruire un mondo migliore”: è la sintesi del tema portante in questo libro. Nella presentazione, Robert H. Chapman – presidente e Ad Barry-Wehmiller Companies – scrive fra l’altro: “Ovunque nel mondo gli esseri umani desiderano tutti la stessa cosa: essere riconosciuti per quel che sono e quel che fanno (…). Un ambiente di lavoro basato sulla cura, l’attenzione e la responsabilizzazione, capace di rendere appagante il lavoro, ci permette di confermare a tutti i nostri collaboratori che riconosciamo l’importanza e la dignità del loro ruolo. Nel momento in cui lavorare con noi li rende soddisfatti e realizzati, essi torneranno a casa e saranno sposi, genitori e figli migliori”.
Se i leader imparano “a porre il proprio potere al servizio dei subordinati”, allora le imprese possono diventare gli attori più potenti per diffondere il bene nel mondo. E Sergio Casella è diventato un grande leader. In una recente intervista ha chiarito bene il concetto: “Qui non si tratta di demonizzare il denaro oppure abolire od ostacolare il profitto, bensì di farne un veicolo attraverso il quale arrivano al lavoratore ricchezza e benessere”.
Mirco Baldacci