L’impegno degli studenti del Machiavelli nel dopoguerra in un volume della Franco Angeli

13 ottobre 2014 | 09:03
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L’impegno degli studenti del Machiavelli nel dopoguerra in un volume della Franco Angeli

Lucca e il Liceo Classico Machiavelli nell’ultimo scorcio della Seconda guerra mondiale, il clima della Scuola Normale Superiore in quegli anni, il quadro culturale e politico nel quale si colloca l’impegno di una generazione: di tutto questo tratta il volume che si presenta nell’aula magna del Machiavelli giovedì (16 ottobre) alle 17.
Fresco di stampa, L’impegno di una generazione. Il gruppo di Lucca dal Liceo Machiavelli alla Normale nel clima del Dopoguerra, esce con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del Dipartimento di Storia dell’Università di Pisa per la casa editrice Franco Angeli a cura di Mario Mirri, Renzo Sabbatini e Luigi Imbasciati (che non ha avuto la gioia di vederlo realizzato). La presentazione è organizzata dagli Amici del Machiavelli con il patrocinio della Provincia, del Comune di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Dopo i saluti delle istituzioni, il volume viene illustrato dai curatori Mario Mirri e Renzo Sabbatini con Paolo Razzuoli a coordinare l’incontro.

La generazione è quella cui appartenevano i quattro protagonisti di questi ricordi: lo studioso di Omero e redattore editoriale Fausto Codino, lo storico dell’agricoltura e dei rapporti sociali nelle campagne Giorgio Giorgetti, il germanista curatore opera omnia di Nietzsche Mazzino Montinari, lo specialista di filosofia presocratica Angelo Pasquinelli.
Il libro mantiene la freschezza e la leggerezza della testimonianza (e di testimoni quali Berengo, Brunetti, Cases, Cesa, Blasucci, Vivanti, Campioni, Maselli, Papini, Stefanelli), che caratterizzò il convegno tenuto a Villa Bottini. Ma l’operazione culturale che il volume propone è ambiziosa nel suo porre in relazione tre piani temporali. Il primo: la ricostruzione degli anni a cavallo della Seconda Guerra Mondiale. Poi – è il secondo piano –  il recupero della memoria storica che le giornate di studio offrirono nel lontano 1997 a una città come Lucca, da sempre “prudente” nell’elaborare il proprio passato. E infine – a riprova della validità delle ragioni di ieri – la riflessione di oggi, affidata alla densa postfazione di Mario Mirri, le cui pagine danno contesto storico e profondità al caso di studio lucchese e propongono feconde linee interpretative sugli ultimi cinquant’anni di storia italiana ed europea.