Appunti inediti per un romando all’incontro alla Ubik su Guglielmo Petroni

La memoria attraverso la penna di uno dei più grandi scrittori del Novecento: Guglielmo Petroni. Sarà presentato sabato (25 ottobre) alle 17,30 al Real Collegio a Lucca per la il saggio La narrativa di Guglielmo Petroni tra realtà e memoria di Marina Margioni (Tra le righe libri). L’evento organizzato dalla Libreria Ubik di Lucca vedrà la presenza di Paolo Vanelli e Paolo Petroni, figlio dello scrittore lucchese che con il suo romanzo Il mondo è una prigione raccontò il dramma della prigionia in via Tasso nel 1944. Presenti Gina Truglio e Andrea Giannasi.
Quella di Guglielmo Petroni è una delle più coerenti testimonianze di quel travaglio culturale e, dunque, letterario che si ebbe nel dopoguerra. L’intera sua opera trovò motivo e alimento nella memoria della sua esperienza di vita. La realtà, dall’infanzia fino alla maturità, si trasfigurò sempre nel ricordo, che divenne il punto di partenza di ogni analisi del contesto storico e scandì la sua vita, donandole valore. Chiarezza interiore, razionalità del pensare, dell’agire e dell’esprimersi: era la stessa esigenza che lo portò poi all’impegno civile e alla Resistenza. L’arte e la letteratura rappresentarono per lo scrittore lucchese lo specchio in cui si rifletteva e si correggeva il travaglio morale degli uomini. La memoria divenne lo strumento necessario per edificare la propria intima coscienza e per saper valutare, con animo sereno, tutti i momenti importanti di una vita vissuta fino all’ultimo con grande coraggio.
Il saggio si sofferma su tre periodi storici: il periodo della formazione a Lucca e poi Firenze; il momento dell’adesione al movimento Resistenziale, che lo portò all’arresto e alla detenzione in via Tasso e poi al carcere di Regina Coeli; la parte della maturità letteraria.
Completa il saggio la scoperta di un inedito dell’autore. Per la prima volta a Lucca verrà presentato questo lavoro conservato presso l’archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti di Firenze (Gabinetto scientifico letterario G.P. Vieusseux). Sono appunti per ultimo libro mai scritto, un romanzo autobiografico che prende spunto da un avvenimento di cronaca accaduto il 28 maggio 1985, quando all’Heysel 39 tifosi rimaeseo uccisi, travolti dalle violenze provocati dagli hooligans inglesi del Liverpool. Tra le frasi riportiamo una delle più significative: “Il tempo che vivo, qualsiasi sia è il mio, non lo rifiuto né con le negazioni né con le nostalgie con cui si beano gli uomini privi di fede. Posso vivere il mio tempo qualsiasi sia, perché non ho rifiutato molto del passato; le sofferenze, come le gioie, sono le strutture sulle quali s’edifica il presente”.