
Sarà presente anche Cornelius Borchardt, figlio del grande filologo tedesco Rudof Borchardt (1877-1945), sabato (13 febbraio) alle 17 all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca per la presentazione della prima traduzione italiana di Anabasi, il frammento autobiografico che testimonia la presenza della famiglia Borchardt a Lucca (a villa Castoldi di San Michele di Moriano) nei tristi anni dell’occupazione tedesca.
L’occasione è l’uscita del volume tradotto da Valentina Dolfi che rientra nella lodevole iniziativa della Fondazione Banca del Monte di Lucca Premio tesi di laurea in traduzione letteraria nato in collaborazione con l’Università di Pisa e volto a promuovere l’edizione di volumi di autori stranieri in traduzione italiana con particolare interesse al territorio.
Importantissima l’edizione che viene presentata sabato dal presidente della Fondazione banca del Monte di Lucca Alberto del Carlo alla presenza delle coordinatrici del progetto per l’Università di Pisa la professoressa M. Cristina Cabani e Marcella Bertuccelli. Dopo il saluto del sindaco Alessandro Tambellini sarà lo storico Umberto Sereni ad illustrare il contesto all’interno del quale si sviluppa la narrazione di Rudolf Bochardt. In chiusura il contributo di Cornelius Borchardt, curatore dell’edizione tedesca, autore anche di un’introduzione al libro, uno dei tre figli di Rudolf, testimone al fianco del padre delle vicende narrate nel libro quando Borchardt, trovandosi sulla linea del fronte, nonostante i suoi tentativi di mantenere il riserbo, viene obbligato dal capitano tedesco Dorner di prepararsi per essere trasportati la mattina successiva al sicuro nel reich. Ma sappiamo dalle fonti biografiche che Borchardt fuggito nella notte con la famiglia fu invece catturato e rilasciato ad Innsbruck in circostanze poco chiare. Il 10 gennaio 1945 l’autore morirà per collasso cardiaco a Trins.