All’Agorà il libro-verità sulla morte di Giulio Regeni

29 settembre 2016 | 07:31
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All’Agorà il libro-verità sulla morte di Giulio Regeni

La Società popolare di Mutuo Soccorso G. Garibaldi di Lucca organizza sabato (1 ottobre) alle 17 alla sala auditorium del Centro Culturale Agorà la presentazione del libro Giulio Regeni le verità ignorate di Lorenzo Declich, edizioni Alegre 2016. Introduce Gian Paolo Marcucci della Spms G. Garibaldi, interviene l’autore del libro Lorenzo Declich.

Verità per Giulio Regeni è lo slogan dell’importante campagna di Amnesty International, che chiede nomi e cognomi degli assassini del ricercatore italiano. Questo libro però parla di altre verità, già note eppure ignorate. E che suonano come un esplicito atto d’accusa.
Declich smonta infatti dettagliatamente tutte le tesi che inseriscono la tragica storia di Giulio Regeni nel quadro di un disegno “misterioso” le cui trame andrebbero scoperte.
“Ne sono fiorite molte – si legge nella nota di presentazione – con il dittatore al-Sisi in qualità di complottista numero uno ma anche con gran parte dell’ informazione italiana a confondere le acque. Trattando la vicenda come un caso isolato infatti sono venute fuori numerose quanto improbabili ipotesi su “retroscena” da spy story, che infangano la memoria di Giulio e trasformano il carnefice – il regime egiziano – in vittima. L’autore ripercorre la storia egiziana della rivoluzione del 2011 a oggi dimostrando come in realtà dietro quest’ omicidio ci sia un ordinario Stato di Polizia in cui restrizioni di libertà e sparizioni non sono affatto un’eccezione. E svela anche i rapporti di connivenza tra questo regime e l’Italia, primo partner commerciale dell’Egitto in Europa con legami che vanno oltre il mero dato economico, accordi sulle politiche migratorie e una rivendicata amicizia tra al-Sisi e Matteo Renzi”. “Quello di Giulio Regeni – sostiene l’autore – doveva essere trattato, da subito, come un caso politico e non come un caso giudiziario, perché il capo di un regime che tortura i suoi cittadini e quelli stranieri non può e non deve sfuggire alla responsabilità di quei crimini”.