la linea gotica

Il libro ritrovato: ‘Giorni neri’ di Alfredo Catarsini

19 luglio 2021 | 18:11
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Il libro ritrovato: ‘Giorni neri’ di Alfredo Catarsini

Ripubblicato da La nave di Teseo +, il libro racconta un lato umano, basso, della Resistenza del 1944 a Viareggio. La recensione di Luciano Luciani

Secondo una definizione assai diffusa alla metà del secolo scorso, Viareggio sarebbe la “Perla del Tirreno”: a mio modestissimo parere, invece, è molto di più. Più adeguata, per la città toscana, l’immagine di uno “scrigno” di gioielli e pietre preziose, considerato l’alto tasso di bellezze di ogni genere concentrato nel suo territorio.

Soprattutto per quanto riguarda le arti figurative e la letteratura che hanno costituito nel tempo veri e propri giacimenti auriferi ed è sufficiente grattare via un po’ della dorata sabbia viareggina per evidenziarne tutta la ricchezza e l’importanza. Tra le gemme riemerse di recente alla luce dell’attenzione degli amanti del bello, la vicenda artistica di Alfredo Catarsini (Viareggio, 1899 – 1993) pittore, disegnatore e ritrattista legatissimo alla sua terra dove ha vissuto e lavorato per circa settant’anni del secolo scorso.

Virtuoso della forma e dei colori dalle profonde radici versiliesi, Catarsini, con la sicurezza che gli derivava dalla fiduciosa coscienza nei propri mezzi artistici e nel valore del proprio mondo interiore, ha saputo proiettarsi in una più ampia dimensione nazionale e internazionale. Ben lo dimostrano la sua partecipazione a innumerevoli mostre in Italia e in Francia e l’apprezzamento dimostrato da collezionisti e acquirenti dei suoi lavori in tutto il mondo.

Ma l’artista viareggino, oltre alle tele e ai pennelli, amò anche la scrittura e la praticò secondo i modi sobri ed eleganti che gli erano propri. Si pongano occhi e cuore alle pagine del suo Giorni neri, recentemente ripubblicato dalla prestigiosa editrice La nave di Teseo +, per la cura di Elena Torre, con prefazione di Giordano Bruno Guerri: il racconto di un tempo tragico, l’estate del ’44, per la Toscana a ridosso della Linea Gotica, ridotta a un campo di battaglia tra tedeschi e fascisti da una parte, Alleati e partigiani dall’altra.

giorni neri

In mezzo, un mondo di gente umile – barrocciai, piccoli proprietari, mezzadri, carbonai, pastori… – che si aggira per le colline e i fondovalle alla ricerca di una faticosa, problematica, affannosa salvezza. Dalla fame, soprattutto, oltre che dai contendenti in lotta impegnati gli uni in attacchi e incursioni non sempre comprensibili, in tragiche rappresaglie e rastrellamenti gli altri.

Su tutto l’eco dell’avanzata degli Alleati che annunciati, attesi, vagheggiati pure non arrivano mai… Intrisa di autobiografismo (anche Alfredo Catarsini e la sua famiglia furono costretti a sfollare a San Martino nella Val Freddana lungo la strada che attraversa il Monte Magno e collega Lucca alla Versilia), per rapide, veloci pennellate, la narrazione dà la parola alla folla confusa dei sinistrati, degli sbandati, degli sfollati, dei renitenti, dei lavoratori coatti, delle presunte spie, dei sospetti delatori…

Si delinea così una lotta di liberazione “bassa”, quotidiana, fatta di stati d’animo, di moti interiori che propendono più per la stanchezza, l’esaurimento delle energie fisiche e morali, che per l’impresa eroica e il gesto esemplare. Pure, tra incertezze e tremori, cresce la fiducia negli ideali di libertà e matura una progressiva presa di coscienza nella bontà di quella lotta condotta ad armi impari sulle colline ai piedi delle Apuane segnate dalle macchie di pini, olivi, castagni, lecci.

Protagonisti assoluti delle pagine di Catarsini alcuni personaggi che, come scrive la curatrice, sono “destinati a restare nella memoria”: Nando, un marinaio spaesato costretto dalla guerra, lui uomo d’acqua, ad aggirarsi tra forre e dirupi; Frustino, la cui condizione di mezzadro lo aiuta a prendere coscienza a poco a poco della necessità della lotta; Delta, una donna forte, bella, colta, libera e insieme problematica. Li unirà una sofferta esperienza partigiana e un’azione di guerra che in quella tragica estate, segnata da stragi e massacri di civili, contribuirà alla cacciata di tedeschi e fascisti e a una maggiore fiducia nel futuro.

Libro potente, corredato con gli incisivi disegni dell’Autore, Giorni neri, dopo una lontana pubblicazione avvenuta nel 1969 per le Edizioni Il Testimone, oggi a rischio di oblio, è stato opportunamente riedito per interessamento della Fondazione Alfredo Catarsini 1899. E così, un’altra pietra preziosa va ad arricchire il dovizioso “scrigno” viareggino.

Luciano Luciani

Alfredo Catarsini, Giorni neri, prefazione di Giordano Bruno Guerri, a cura di Elena Torre, La nave di Teseo +, Milano 2021, pp. 410, Euro 20.