Suor Ornella e la sua lotta al male della miseria: la vita della missionaria svelata nel libro del padre

Lucio Ciccone esordisce con un libro intenso sulla vocazione della figlia
Mia figlia suora missionaria, un libro intenso e dalla parte del bene.
In su con gli anni ma giovane di spirito, Lucio Ciccone, dopo tanto operare nel mondo del volontariato culturale lucchese, fa il suo esordio editoriale con pagine che raccontano un suo, particolarissimo, segmento autobiografico: il tempo, lontano ormai più di trent’anni, in cui la giovane figlia Ornella comunica ai genitori la sua intenzione di consacrarsi a Dio, ovvero farsi suora nell’ordine delle missionarie francescane di Assisi.
Brillante studentessa in medicina a Pisa, con un promettente avvenire professionale davanti, la ragazza, allora poco più che ventenne, pur consapevole dello sconcerto creato nell’animo dei genitori da questa sua decisione, appare fin da subito ben determinata nella sua vocazione. Così scrive loro: “Vi penso continuamente e prego e spero che anche voi riusciate a trovare un po’ di serenità per questa mia scelta. È un mistero questo Dio che entra nella vita delle persone e la stravolge ma, credetemi, chi trova la propria strada è un uomo o donna felice che fa del bene anche a chi gli sta attorno”.
Con parole appena diverse Madre Teresa, premio Nobel per la pace nel 1979, aveva espresso lo stesso concetto: “Se sarete chiamati lo saprete, e non riuscirete a spiegarlo a nessuno”. E, a poco a poco, la serietà e la gioia con cui Ornella affronta il difficile percorso che la porterà a trasformarsi in sposa di Cristo e a diventare suor Ornella avranno ragione di ogni titubanza, di ogni perplessità della madre e del padre. Anzi, mamma e babbo si trasformeranno in breve nei più appassionati sostenitori delle esperienze missionarie della figlia.
E suor Ornella, professati i voti e laureatasi in medicina, viene inviata a Novaliches, un’area periferica della sterminata città metropolitana di Manila, la capitale delle Filippine dove l’attende un duro ma esaltante lavoro di cura e di assistenza medica e spirituale al servizio dei poveri tra i poveri di quella megalopoli. Un impegno, il suo, partecipato alla famiglia attraverso un fitto epistolario: vivace, ricco di notazioni sia personali sia sociali sviluppa un racconto dettagliato dei problemi, delle difficoltà, dei casi umani, spesso al limite, incontrati in un agire missionario alimentato dalla fiamma della fede e del rispetto al giuramento di Ippocrate. Un’attività pesante svolta in condizioni materiali talora proibitive che trova una sponda fraterna anche nella Città delle Mura. Lucio Ciccone, infatti, fin dal 1997 si colloca a fianco della figlia nella lotta al contrasto delle malattie della miseria promuovendo la nascita dell’Associazione Con Suor Ornella per Novaliches: un gruppo solidale impegnato nel volontariato internazionale con sede presso la parrocchia del popoloso quartiere di Sant’Anna a Lucca che si farà interprete di tante e tante campagne d’aiuto a favore degli ultimi del lontano Paese del Sudest asiatico. “Grazie al vostro sostegno” scrive la religiosa francescana “ogni giorno è Natale. La speranza di guarire, la possibilità di avere a disposizione personale medico, volontari e medicine, sorelle e fratelli con i quali condividere le dure condizioni di vita e trovare aiuto, tutto questo è Natale!”
Un libro, questo di Lucio Ciccone, che coinvolge ed emoziona. Come sanno fare sempre le storie che raccontano la pratica del bene. Perché, ricordiamolo sempre “un qualunque gesto di bene non è vano… Viene recepito, provoca, infiamma: sparge la sua forza altrove, è passibile di trasmissione, è una cosa semplice, ma indimenticabile” (G. Fontana).
Luciano Luciani
Lucio Ciccone, Mia figlia suora missionaria, Tralerighe Libri, Lucca, 2022, pp. 114, 14 euro