Lucca alla fine del Cinquecento, aneddoti e analogie nel libro di Nieri e Ragghianti

Tanti i temi affrontati presentando la trascrizione di documenti inediti, raccolti e selezionati su una filza di oltre 30mila atti custoditi nell’Archivio di Stato
Arriva in libreria Lucca alla fine del Cinquecento: suppliche, relazioni, invenzioni, truffedi Osvaldo Nieri e Pier Leo Ragghianti.
“Pericoli per Ponte San Quilico”. Non è un titolo di cronaca, ma un estratto dalla relazione dell’Architetto Agostino Lupi, datata 18 agosto 1586 e conservata nell’Archivio di Stato che segnala agli Anziani della Repubblica di Lucca una falla nella “murella del Ponte S. Quilici” alla quale si deve “rimediare subito prima che succeda qualche disordine”. Uno scorcio di vita – di storia – che ci riporta indietro di 5 secoli a testimoniare problemi di ieri e di oggi.
Di questo e di molto altro si narra nel volume fresco di stampa per Pacini Fazzi editore Lucca alla fine del Cinquecento. Suppliche, relazioni, invenzioni e truffe, scritto da Osvaldo Nieri e Pier Leo Ragghianti, due cultori e amanti della nostra e delle fonti che hanno raccolto e commentato documenti inediti e curiosi relativi alla città. 20 capitoli dedicati a 20 temi legati all’ amministrazione, alla politica, all’economia della Repubblica lucchese afferenti il periodo che va dalla rivolta degli Straccioni alla fine del Cinquecento: forse lo snodo più più importante della storia cittadina che conclude definitivamente, sotto il profilo istituzionale, l’esperienza Comunale, peraltro già interrotta temporaneamente dalla Signoria di Castruccio (1316-1328) e da quella di Paolo Guinigi (1400-1430).
I temi sono vari e spaziano dai provvedimenti per sostenere l’economia, alle misure per la povertà e le carestie, dallo stato delle strade e dei palazzi cittadini, all’approvigionamento idrico dei pozzi, il Serchio e i suoi ponti, il pubblico condotto, lo stato delle strade cittadine, la città di notte, le esecuzioni capitali e la ‘ghigliottina’ fino alle norme imposte dopo lo scisma di Lutero. Temi tutti affrontati presentando la trascrizione di documenti inediti, raccolti e selezionati su una filza di oltre 30mila atti custoditi nell’Archivio di Stato di Lucca.
Un puzzle che si ricompone regalandoci uno spaccato vivo della vita amministrativa, economica, religiosa, giudiziaria e che ci riconduce immersivamente nella Lucca di 500 anni fa. Documenti che possiamo leggere trascritti e introdotti da una breve delucidazione che avvicina il lettore al contesto permettendo di gustarne i contenuti senza difficoltà. Una lettura che vuole avvicinare alla freschezza del documento e della lingua e che se da un lato riesce a colmare un oggettivo interesse storico e documentario, dall’altro nutre la curiosità grazie alla scelta dei temi, sempre stimolanti e spesso arricchiti da particolari aneddotici e anche divertenti.