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“Tutto ciò che resta”, alla Feltrinelli Margherita Loy presenta il suo ultimo libro

Domani (30 maggio) alle 18,30 in via Beccheria. Secondo appuntamento venerdì (31 maggio) con l'incontro sul testo teatrale "Giacobbe o elaborazione di un’ossessione"

Doppio appuntamento alla libreria Feltrinelli di Lucca in via Beccheria.

Domani (30 maggio) alle 18,30 Margherita Loy (Roma, 1959) presenterà il libro Tutto ciò che resta, ed. Hopefulmonster (2024),

Il volume. Si può dire che la lingua madre di Margherita Loy sia direttamente l’italiano letterario. In questi tre nuovi racconti gli elementi portanti sono la possibilità della scrittura di essere semplice ma di aprire improvvise complessità, il gioco dei richiami tra il passato e il presente, la tensione tra la scena narrata e quella vista che si liquefà nel vissuto della parola, la rarefazione che è evocata con termini nitidi e precisi, i riverberi di infinite letture abitate da sempre, refoli bassaniani, il pensiero che gioca con le parole. E soprattutto la presenza dell’oggetto emblematico che catalizza verso sé le storie perdute e ne rende disponibile la narrazione.

Feltrinelli Lucca

Venerdì (31 maggio) alle 18,30 si terrà la presentazione del volume Giacobbe o elaborazione di un’ossessione, testo teatrale finora inedito di Elio Petri, ed. Mimesis (2024).

Interverranno i curatori del libro saggisti e storici del cinema Roberto Chiesi e Alfredo Rossi, con la presentazione del critico Marco Vanelli, direttore della rivista cinematografica Cabiria.

Il volume. Giacobbe o elaborazione di un’ossessione è un testo inedito di Elio Petri, scritto in forma di dramma teatrale tra il 1974 e il 1977, che appare di grande importanza documentale per comprendere come l’ultima fase del pensiero del regista fosse dominata dall’elaborazione luttuosa e grottesca della deriva traumatica e della mutazione antropologica della società italiana e non solo, sottomessa alla massificazione del nuovo potere dominante. Il testo riprende i personaggi e il contesto del romanzo Jakob von Gunten (1909) di Robert Walser, in una reinvenzione drammaturgica dove scene e situazioni sono investite di un diretto e sarcastico sadomasochismo nel rapporto servo-padrone-Potere, con significative consonanze con i pasoliniani Scritti corsari e soprattutto Salò o Le 120 giornate di Sodoma, l’ultimo film del poeta-regista. Il testo è accompagnato da alcune annotazioni su Giacobbe, dove lo stesso Petri commenta questa sua prima e unica opera teatrale.

Feltrinelli Lucca

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