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Lucca e la sperimentazione del 5G, a che punto siamo?

27 aprile 2021 | 17:54
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Lucca e la sperimentazione del 5G, a che punto siamo?

Il punto della fase sperimentale che vede Lucca coinvolta in un progetto europeo insieme a Bristol e Barcellona

A che punto siamo con il 5G a Lucca? Intanto una breve definizione. Il 5G è la quinta generazione di connessione internet mobile che offre una velocità di download e upload dei dati molto più rapida. Grazie a un maggiore utilizzo dello spettro radio, può consentire a molti più dispositivi di accedere contemporaneamente a internet mobile.

Quest’ultimo è uno dei motivi per cui Lucca è stata selezionata insieme a Bristol e Barcellona per partecipare a un progetto europeo per sperimentare le nuove capacità della rete: 5G City. La città è stata infatti ritenuta un modello capace di rappresentare le circa 1400 città dell’Unione europea che contano fra 40mila e 200mila abitanti, per il centro storico medievale, per le esigenze di decoro urbano e rispetto dei vincoli architettonici e ambientali e soprattutto per l’esistenza di manifestazioni che attirano, in determinati periodi dell’anno, decine di migliaia di persone come sono Lucca Summer Festival o Lucca Comics.

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La fase sperimentale del progetto si è conclusa a marzo 2020, dopo il secondo 5Gcity Hackathon svoltosi a novembre del 2019 al Real Collegio dove sono state tirate le somme delle potenzialità di questa nuova tecnologia. A Lucca la sperimentazione ha riguardato soprattutto il fronte della promozione turistica e culturale, con la distribuzione di filmati in alta definizione girati in città dalla squadra tecnica del Centro ricerche e innovazione tecnologica Rai di Torino alla Torre Guinigi e alla Casa Museo Puccini.

Un’altra sperimentazione ha riguardato invece la verifica del funzionamento del servizio di prevenzione dei conferimenti impropri dei rifiuti alle isole ecologiche a scomparsa dove, attraverso un’applicazione ad hoc, la telecamera di videosorveglianza è in grado di allertare in tempo reale la Polizia municipale in caso di infrazioni.

È importante distinguere la fase sperimentale dall’effettiva possibilità di accedere a questa tecnologia. Anche se negli ultimi mesi diversi ripetitori sono stati installati in provincia di Lucca non esiste – al momento – la possibilità di usufruire della connessione di quinta generazione. Diversi però sono i punti di domanda che gli esperti si pongono in merito al rapporto rischi/benefici. Se è vero che le onde elettromagnetiche emesse sono inferiori rispetto alle generazioni precedenti è altrettanto vero che la quantità delle antenne necessarie a permettere il funzionamento del cosiddetto internet delle cose è di gran lunga superiore.

In ultimo, proprio in questi giorni è stato presentato il Piano nazionale di ripresa e resilienza dove, oltre a essere previste ingenti risorse per l’incremento di questa tecnologia, l’Italia sembra essere favorevole a un innalzamento delle soglie di emissioni che potrebbe passare dall’attuale media di 6 Volt per metro a un massimo di 61 Volt per metro. Limite quest’ultimo già in vigore in diversi paesi dell’Unione Europea. Questo ha subito sollevato le polemiche di Legambiente che ieri (26 aprile) ha indetto una manifestazione a Lucca per protestare contro l’innalzamento di questi limiti. Innalzamento ritenuto dall’associazione “non necessario” quanto “dannoso per l’ambiente e la salute umana”.

Dei rischi per la salute e dei benefici ne hanno parlato alcuni esperti al primo incontro del ciclo I giovedì dell’ambiente promosso dal Comune di Capannori dove sono state affrontate le prospettive del 5G alla luce delle diverse polemiche emerse con l’arrivo delle prime antenne dopo che l’Arpat a febbraio ha dato il via libera all’installazione di altre 18 antenne in Lucchesia. Lo stesso tema è stato affrontato anche nel corso della Conferenza internazionale 5G e organizzata dall’associazione Hacking labs di Capannori nel tentativo di dare una visione completa e una risposta ai tanti dubbi aperti con l’ingresso nella nuova era tecnologica dell’internet delle cose.

Se infatti è vero che tanti sono gli scettici e i comitati nati per dire ‘no’ al 5G, altrettanti sono gli entusiasti per quello che pare essere un irreversibile progresso tecnologico che di fatto è già tra noi.