il censimento

Luoghi del Cuore del Fai, la via Vandelli chiude al quarto posto con oltre 26mila voti

16 febbraio 2023 | 11:53
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Luoghi del Cuore del Fai, la via Vandelli chiude al quarto posto con oltre 26mila voti

La strada tra Toscana e Emilia Romagna al primo posto in Toscana

ai (fondo per l’ambiente italiano Ets) e Intesa Sanpaolo svelano i risultati dell’11esima edizione del censimento nazionale de I Luoghi del Cuore, chiusa lo scorso 15 dicembre: con 1.500.638 voti raccolti nel 2022 per più di 38.800 luoghi il censimento si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del Fai.

Al quarto posto, con oltre 26mila voti, c’è anche un po’ di Garfagnana: si tratta di via Vandelli. Si tratta della leggendaria strada “illuminista” del Ducato Estense, progettata attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, tra Emilia-Romagna e Toscana. Fu voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare i centri del potere estense e in particolare la sua capitale, Modena, al mar Tirreno, per lo sviluppo del commercio dalla Pianura Padana al porto di Massa. I 172 chilometri dell’ardita infrastruttura carrozzabile – che oggi tocca 21 Comuni – furono realizzati a partire dal 1739 dall’abate, cartografo e matematico Domenico Vandelli, inventore delle isoipse, le curve di livello che ancora oggi vengono utilizzate dai cartografi.

Lungo il percorso, che culmina nel Passo della Tambura a 1.620 metri e che copre un dislivello complessivo di quasi 5.400 metri, si conservano tratti lastricati originari e sono ancora individuabili le tracce degli edifici, voluti dal Vandelli, con la funzione di osterie, stazioni di posta e rifugi per i viaggiatori. Il tratto più spettacolare, nonché l’apice dal punto di vista tecnico e ingegneristico, è la discesa Campaniletti-Massa che, con 6 chilometri di muri a secco realizzati dal Vandelli per sostenere la carrozzabile, scende dalle Apuane al mare. La via, oggi, sparisce a tratti, assorbita dalla vegetazione e dalle infrastrutture stradali moderne. Le parti lastricate – in particolare quella della ‘Selva romanesca’ nel comune di Frassinoro – hanno bisogno di un intervento di ripristino ed è necessaria un’adeguata cartellonistica, che fornisca indicazioni e informazioni per promuovere la Via come Cammino, aiutandone la percorribilità. A supportare questi obiettivi, il comitato Amici della Via Vandelli ha promosso la raccolta voti al censimento ‘I Luoghi del Cuore’ 2022 attivando Comuni e sezioni Cai, riunendo amici e viandanti, tra cui il pilota di rally Paolo Andreucci, che ne fa da testimonial.

Grazie a I Luoghi del Cuore dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000 quelli giunti al Fai nei vent’anni anni dell’iniziativa – sono, infatti, l’innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l’effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al Fai – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni – si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progetto ha generato investimenti per un valore dieci volte superiore. Nell’impatto di questa iniziativa, accanto al valore economico, c’è un valore culturale e sociale: grazie a I Luoghi del Cuore gli italiani scoprono o riscoprono testimonianze di storia e tradizione, simboli dell’identità dei loro territori, e si accende un sentimento collettivo che è puro spirito di cittadinanza, che si concretizza in una mobilitazione diffusa e trasversale: nell’edizione 2022 sono stati coinvolti nel censimento 6.508 Comuni d’Italia, l’82,4% del totale, segnalati da cittadini, singoli o associati in comitati, sorti dall’iniziativa di tanti e diversi soggetti della società civile, dalle scuole alle parrocchie, dalle biblioteche ai musei, dalle proloco agli stessi Comuni. La Repubblica, nella sua più ampia espressione, trova ne “I Luoghi del Cuore” lo strumento per esercitare il proprio diritto e dovere alla tutela del patrimonio culturale, come prescrive l’articolo 9 della Costituzione.

“In questa edizione, in maniera particolarmente evidente – commenta il presidente del Fai, Marco Magnifico -, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore’”.

Così Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo: “Intesa Sanpaolo e il Fai collaborano insieme dal 2004 per favorire i progetti proposti dalle comunità sulla base del consenso raccolto spontaneamente. Una straordinaria partecipazione attiva della cittadinanza che permette capillarità di intervento e diffusione dell’arte e della cultura su tutto il territorio nazionale. La cultura è un fattore fondamentale di coesione sociale e di crescita economica; per questo le attività culturali della Banca sono un elemento qualificante del nostro Piano di Impresa 2022-2025”.

Il moto spontaneo del censimento porta alla luce, anche nell’edizione 2022, piccoli e grandi monumenti, luoghi e storie inediti e talvolta sorprendenti: chiesette sperdute, ville e palazzi abbandonati o degradati, ma anche ferrovie e sentieri storici dimenticati, aree naturali o rurali danneggiate o minacciate, grandi architetture così come affreschi nascosti o collezioni di musei che tramandano imperdibili tradizioni locali.

I primi luoghi in classifica nazionale sono: al primo posto la chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli, piccolo edificio medievale immerso nella campagna salentina a meno di un chilometro dal mare, oggi a rischio di crollo, votato da 51443 persone, più del doppio degli abitanti della cittadina pugliese; al secondo posto, con 32271 voti, il Museo dei Misteri di Campobasso, che per la prima volta nella storia del censimento porta il Molise sul podio con 32271 voti, e dove si conservano gli “ingegni” su cui vengono issati i bambini vestiti da personaggi sacri durante l’annuale processione del Corpus Domini, dal Settecento ancora viva e sentita; al terzo posto la chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria, colma di ex voto che testimoniano un’affezione storica della comunità, ma ormai officiata solo saltuariamente e bisognosa di restauri. Sul podio ci sono dunque tre luoghi di culto e di devozione popolare, e ben 45 beni religiosi sono nelle prime 100 posizioni, a conferma del ruolo di fulcri della comunità che le chiese ancora rivestono nell’Italia “dei mille campanili”, ma anche campanello d’allarme per la tutela di un patrimonio, ingente e diffuso, di valore storico e artistico, oltre che sociale.

Continuando a scorrere le prime dieci posizioni (classifica completa su www.iluoghidelcuore.it), si incontra al quarto posto la via Vandelli, tra Emilia-Romagna e Toscana, una delle prime strade carrozzabili realizzate in Europa nel XVIII secolo, di cui ancora si conservano tratti integri nell’Appennino Tosco-Emiliano, votata da 26261 persone perché venga valorizzata come cammino, seguita al 5° posto dalla Casa del Mutilato di Alessandria, con 25.350 voti, rilevante edificio degli anni ’40 del Novecento in abbandono, destinato però a diventare sede della sezione locale di Confindustria. E ancora, al sesto posto con 22890 voti la Basilica dei Fieschi a Cogorno, uno dei monumenti meglio conservati tra romanico e gotico della Liguria, al settimo posto la Chiesa di Santa Maria di Castello, anch’essa ad Alessandria, che ha raccolto 22574 voti grazie a una mobilitazione nata a novembre scorso dopo un crollo che l’ha danneggiata, mentre all’8° posto si trova, con 20194 voti, il vincitore della classifica speciale dedicata nel 2022 a I Borghi e i loro luoghi: il borgo medievale di Cremolino, nell’alto Monferrato, in cima a una collina circondata dai vigneti e affacciata sulle Alpi, in cerca di rilancio e valorizzazione. In coda, al nono posto con 19001 segnalazioni il Villaggio operaio di Crespi d’Adda a Capriate San Gervasio, sorto a partire dal 1878 e inserito nel 1995 dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua eccezionale integrità, che necessita però di interventi conservativi, e al decimo posto Villa Mirabellino nel Parco della Reggia di Monza, edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori per il cardinale Angelo Maria Durini, da decenni in totale abbandono e votata da 17933 persone per sollecitarne il restauro.