“Senza la musica saremmo tutti più poveri”, Kravtchenko si racconta alla vigilia del concerto dell’Associazione musicale lucchese

La pianista durante il concerto eseguirà 3 sonate di 3 periodi musicali diversi: quello classico, quello romantico e quello del ‘900
Cresce l’attesa per il concerto di domani 26 ottobre alla chiesa del Suffragio dell’Associazione musicale lucchese. La pianista Anna Kravtchenko sarà la star indiscussa della serata con 3 sonate di Beethoven, Rachmaninonv e List. I concerti di musica classica si confermano tra gli spettacoli più amati dal pubblico lucchese: nonostante un mondo veloce e frenetico, artisti come Beethoven hanno sempre un grande seguito.
“Le cose buone non passano mai di moda – dichiara la pianista Anna Kravtchenko -. Per quanto le persone cerchino nuovi stimoli, si ritorna sempre ai classici e al pensiero di quel tempo. Ci ritroviamo comunque a cercare la purezza, la qualità e la sostanza di queste musiche”.
Il coinvolgimento delle giovani generazione allo studio e all’ascolto della musica classica è diventato per Anna Kravtchenko un punto importante della sua carriera musicale, tanto che è ideatrice e presidente dell’Associazione Mozart Svizzera ed ha creato un concorso internazionale on line rivolto a giovani artisti dal grande talento.
“Cerco di essere pragmatica – spiega la Kravtchenko -, credo che le persone debbano essere educate all’ascolto e allo studio della musica classica, dalla famiglia in primis, ma anche dalla scuola. Bisogna divulgarla sempre, anche con insistenza, per sviluppare attraverso la musica l’aspetto emotivo presente in ognuno di noi. La musica è importante nella vita delle persone proprio perché fa leva sulla nostra parte emotiva. Senza la musica saremmo tutti più poveri”.
“Questo non vuol dire che deve essere per forza destinata a dei professionisti e ad un elite particolare – precisa -. Se un’interprete riesce a coinvolgere e a rappresentare i sentimenti, riuscirà a fare breccia anche nel pubblico dei non professionisti. Il mio scopo è quello di diffondere e raggiungere tutti tramite la musica”.
Il mondo della musica molte volte non è ben disposto verso le donne musiciste, questo però non ha impedito a Kravtchenko di ottenere un grande successo e lei, da certe polemiche preferisce rimanere fuori.
“Vado un po’ controcorrente – spiega Anna Kravtchenko -, non divido il mondo tra maschi e femmine. Mi piace pensare umanamente in termini di spirito e cercare di farlo senza preoccuparmi troppo delle opinioni altrui”.
“Il programma del concerto con l’Associazione musicale lucchese si compone di tre sonate di tre periodi diversi: quello classico, quello romantico e quello del ‘900 – prosegue la pianista -. Queste tre sonate hanno tra loro un filo conduttore. La serata si aprirà con la Sonata n.7 in re maggiore op. 10 n. 3 di van Beethoven, la musica romantica non esisterebbe senza di lui. Poi proseguirà con la Sonata n. 2 in si bemolle minore op. 36 di Rachmaninonv, compositore slavo che fa leva sul virtuosismo. Poi il concerto si concluderà con la Sonata in si minore S. 178 di Franz List, questo perché uno dei maestri di List era allievo di Beethoven, quindi c’è un fil rouge che li lega”.
“Vorrei soffermarmi sulla Rapsodia in blu, che eseguirò a Cosenza – aggiunge -, si tratta di una sonata che ha elementi di jazz e blues, perché sono stati inseriti elementi attuali del tempo. Alla base di queste tre sonate ci sono tre periodi musicali diversi con un filo conduttore che li lega”.
Quali sono i suoi progetti futuri?
“I prossimi appuntamenti mi vedono impegnata a novembre con un concerto a Cosenza – spiega Anna Kravtchenko -. Il prossimo anno sarò a Udine, poi ho altre date in Svizzera e infine con l’orchestra di Norimberga sarò a Milano”.
Anna Kravtchenko si è imposta nel panorama internazionale dopo aver vinto, a 16 anni e all’unanimità, il Concorso Internazionale Ferruccio Busoni di Bolzano. Ha suonato per le maggiori istituzioni musicali europee e si è esibita con importanti orchestre italiane e straniere, collaborando con importanti direttori. Attiva anche nella musica da camera, ha avuto il piacere di lavorare con Enrico Dindo, Pavel Berman, Sergey Krylov, Georg Hoertnagel, Stefan Milenkovich, Ole Edvard Antonsen. Dopo essere stata docente per ben 15 anni all’Accademia Pianistica di Imola, dal 2013 è docente di pianoforte al Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano.