Le rubriche di Lucca in Diretta - La psicologa... in Diretta

Dipendenza da social e da internet: i rischi per gli adolescenti sono la vergogna e la frustrazione

Una nuova puntata con la psicologa Paola Fusco, che riceve nei suoi studi di Lucca e Firenze

Al giorno d’oggi la dipendenza dai social e da internet in generale, sembra quasi una cosa normale. In realtà la parola dipendenza indica di per sé un qualcosa di negativo, un comportamento che va modificato. Ci si riferisce con questo termine, a situazioni che sono tossiche, come la troppa dipendenza dagli altri ad esempio.

In relazione a internet significa esattamente la stessa cosa, ovvero un uso smodato dei dispositivi che ci consentono di connetterci al resto del mondo tramite la connessione dati. In realtà isolano molto, tutto svolgono tranne che una funzione di socializzazione. È difficile definire con esattezza cosa sia la dipendenza da internet perché attualmente esso è entrato nella nostra quotidianità, sia per svago sia per motivi di lavoro. Tutti siamo sempre connessi ed è complicato stabilire quanto effettivamente e de questo possa essere definito un problema patologico, un uso massiccio ma ancora recuperabile oppure un utilizzo che rientra nella norma.

Soprattutto in questo periodo storico siamo molto attenti al tempo che gli adolescenti e i bambini trascorrono su internet, cercando di regolamentarne l’uso, spesso con scarsi risultati: i ragazzi sembrano incollati agli schermi, per lo più a causa di social e piattaforme di gioco online. Tale interesse è dato da diversi motivi, innanzitutto perché parliamo di luoghi digitali in cui gli adulti non possono accedere: con l’adolescenza i ragazzi hanno bisogno di uno spazio segreto e privato, fuori dagli spazi dei grandi, qui creano legami con i pari e condividono con loro interessi. Infatti seppur i ragazzi facciano sport e corsi in cui incontrino altri coetanei, per loro è necessario un ambiente distaccato e lontano da quello dagli adulti e le piattaforme online di gioco o di social network offrono un’ottima occasione per confrontarsi in un contesto da loro percepito come esclusivo. Trascorrere del tempo in internet non è per questo patologico di per sé, può essere preoccupante se invece impedisce di svolgere i compiti, di uscire o influisce sul ritmo sonno/veglia. In questi casi, internet sopperisce ad altre funzioni che non siano la condivisione con gli amici e diventa uno strumento che aiuta a regolare e a porre rimedio ad emozioni più profonde e difficoltà relazionali più strutturali.

Le emozioni tipiche di questa età che risultano difficili da elaborare sono la vergogna e la frustrazione. La prima proviene dalla difficoltà a sostenere le opinioni degli altri verso sé stessi, in queste circostanze si teme molto il parere e il giudizio altrui. Per alcuni ragazzi ciò è insostenibile, si sentono fragili e nudi di fronte agli altri per cui iniziano man mano a uscire di meno, a evitare occasioni sociali e ritirarsi sempre di più: in tal caso internet diventa il loro rifugio e non la causa del loro disagio. Inoltre in adolescenza i ragazzi si scontrano con la difficoltà a far fronte al cambiamento del corpo che può portare vergogna e frustrazione, vero che i social veicolano informazioni spesso irrealistiche sui corpi ma purtroppo anche gli adulti sono colpiti da questi modelli attraverso i mass media, per cui il loro intervento in questo caso è fondamentale.

Infine gli adolescenti si scontrano con una realtà diversa da quella a cui sono abituati, da bambini sono stati spesso accontenti dagli adulti, adesso invece si scontrano con adulti che richiedono più cose e con i pari che non sono cosi indulgenti. Ecco dunque che si sviluppa il senso di frustrazione e se questa non viene elaborata rischia di far ritirare i giovani dalla quotidianità e internet diventa un rifugio lontano dalle difficoltà.

Per poter supportare i ragazzi non esistono formule magiche, è importante che sentano che con gli adulti possano essere un supporto emotivo e un aiuto ad elaborare le loro emozioni; in questo modo avranno più strumenti per attraversare questa fase di vita con un minor rischio di trovare rifugio in internet.

Paola Fusco 
Psicologa a orientamento sistemico relazionale

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.