La risposta

Rsa e assistenza agli anziani non autosufficienti, Truglio torna all’attacco

17 dicembre 2019 | 16:58
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Rsa e assistenza agli anziani non autosufficienti, Truglio torna all’attacco

Lettera aperta alla Regione: “La questione delle quote sanitarie deve arrivare subito sul tavolo del governo”

Sul tavolo ancora l’annosa questione dei costi nelle Rsa e soprattutto della cosiddetta quota sanitaria.Gina Truglio, titolare della libreria Ubik di via Fillungo, si era già rivolta con unalettera al presidente della Regine Toscana, Enrico Rossi: “Le chiedo – scriveva – se è normale che un’anziana in carrozzina, invalida al 100 per cento, non abbia continuità di cure, sia abbandonata dal sistema perché servono letti e che il tutto sia scaricato sulle spalle della famiglia”.

Definendo, lei stessa, sbagliata e inopportuna la risposta del presidente, si rivolge ora insoddisfatta all’assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi: “Cominciamo ad esserci caro assessore, parlo a lei perché il nostro presidente pare che non ne voglia sapere di avvicinarsi al popolo. Anche la stessa gerarchia vuole che mi rivolga a lei. Battute a parte parliamo di cose serie. Mi permetto di dirle – continua rivolgendosi all’assessore Saccardi – che la questione soldi ai disabili e agli anziani non autosufficienti, quote sanitarie, deve arrivare sul tavolo del governo subito, immediatamente come Alitalia e come la Banca Popolare di Bari e non fra qualche mese”.

“Che differenza c’è – dice Truglio – tra le famiglie e i dipendenti Alitalia e i risparmiatori della Banca e le famiglie che hanno a carico un disabile e un anziano non autosufficiente? Facciamo meno audience? Si trovano da 900 a 400 milioni in un soffio e per noi tutto tace? Mesi per avere altri fondi, sono secoli. Assessore si dia da fare per favore non lasci che la sua richiesta sia solo una bella risposta a dei rompiscatole: che la popolazione invecchia si sa da anni”. Vent’anni fa quella elbana era già il 10 per cento”.

“E adesso – dice Gina Truglio –  veniamo ai modi e alle procedure degli uffici. Lo ripeto fino allo sfinimento: chi arriva a certi sportelli vorrebbe essere ovunque fuorché li, perché essere lì vuol dire che la nostra vita è cambiata in maniera drastica e triste, perché sulle spalle ci sono fardelli, pensieri, vuoti che non sappiamo come colmare. Abbiamo bisogno di persone competenti e preparate che si calino veramente nelle nostre storie e ci sono, ma sono sempre poche rispetto a tante che non spiegano, che dicono mezze frasi e nemmeno poi tanto giuste, che non le trovi mai perché hanno da fare altre cose. So che i suoi uffici si sono informati su chi fossi politicamente ma hanno  sbagliato caro assessore, qui c’è solo una famiglia che ha dato tanto e non è giusto che si continui a spremerla. Finalmente leggo però una risposta ‘civile’, che spiega e che dice le cose come stanno, anche se il problema rimane e prepotente, soprattutto quello della trasparenza. Bene il protocollo del 27 novembre ma le cose da chiarire rispetto a quando pubblicato da voi sono ancora tante. Evitate i numeri – conclude – Dentro c’è un pò di tutto, mentre la vita vera è un’altra”.

Gina Truglio si rivolge poi ai politici: “Non parlate di malattie, di sanità, di disabili, non li menzionate se non capite, se non sapete, non fate politica sulla nostra pelle, non ripetete dati, storie situazioni tanto per fare, parlate con consapevolezza e non solo con belle parole. Tutti a sinistra e a destra, lasciate perdere se non sapete, parlate d’altro. Sennò venite con noi, cambiate pannoloni, pagate le spese, ascoltate i lamenti quando tornate a casa stanchi e nervosi, gestite le badanti e i problemi collaterali, mantenetele, pagate affitti, bollette, alimenti, medicine, fisioterapia. Dateci informazioni reali che applicano le leggi che fate, impiegati che non hanno mandato di farci passare la voglia di fare domande, spiegateci bene come ottenere contributi immediati, sollievo immediato. Ripeto, i giorni passano e il countdown va avanti. Poi parliamo di politica, se ne avete ancora voglia”.