Qualità dell’aria, Bindocci (M5S): “Servono misure strutturali”

Il consigliere comunale: “Maggioranza ignora nostre proposte e mozioni sul tema”
Qualità dell’aria, sul tema interviene il portavoce del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci.
“Come ogni anno il problema della qualità dell’aria si ripropone – dice – Il nostro sindaco segue la corrente, blocca la circolazione di qualche diesel e poi spera nel miracolo. Noi del M5S di Lucca già lo scorso anno presentammo un’articolata mozione con misure strutturali e permanenti atte a combattere le Pm10 e migliorare la qualità di vita dei cittadini”.
“Queste le misure immediate che chiedevamo – ricorda Bindocci – Agli sforamenti dei limiti di legge per il Pm10, informare i cittadini della situazione di pericolo invitandoli a non usare le auto private se non strettamente necessario, anche mediante pannelli a messaggio variabile sulle strade che riportino l’annuncio della situazione di elevato inquinamento e un invito a non utilizzare l’auto; sistematico controllo del rispetto dei limiti di temperatura negli uffici pubblici. Abbassare le temperature a livelli decenti, che poi non si usino stufette elettriche; riduzione delle velocità di spostamento all’interno delle zone residenziali, con un limite di velocità ridotto a 30 chilometri all’ora e con la realizzazione di “zone 30” dove possibile; verifica e riduzione dei permessi per l’accesso alla Ztl e dei parcheggi riservati gratuiti nella zona centrale, assicurandosi che siano utilizzati soltanto per effettive esigenze di servizio/ lavoro/ residenza e non per incentivare l’uso dell’auto per recarsi al lavoro da parte dei dipendenti; incremento della fluidità di scorrimento nella circonvallazione, con una migliore sincronizzazione dei semafori; controllare che sia sistematica la chiusura del riscaldamento nei giorni in cui questi uffici, o scuole, sono chiusi, ugualmente siano chiuse le porte degli edifici riscaldati; report sui controlli fatti, e con quali risultati, per verificare il rispetto delle ordinanze di stop degli abbruciamenti nelle campagne e dell’uso di caminetti non a norma; modificare il bando per le nuove licenze taxi limitando le nuove licenze al solo utilizzo di veicoli elettrici”.
“A queste misure immediate si dovevano aggiungere – afferma Bindocci – misure più strutturali quali piantare alberi, aumentare di almeno il 20% il numero degli alberi in gestione al comune, incentivare l’aumento degli alberi di proprietà privata; rinnovare il parco mezzi del trasporto pubblico, con mezzi meno inquinanti e potenziarlo in modo da renderlo più gradito ai cittadini; sviluppo della metropolitana di superficie da Ponte a Moriano a Montuolo; l’apertura dell’asse suburbano, che da anni aspetta il completamento, per snellire i flussi di traffico ed evitare i danni che creerebbero gli assi viari; agevolare il ricorso alla ferrovia per il trasporto del prodotto delle aziende, spostando su rotaia parte del trasporto di materia prima e prodotto finito, anche favorendo a livello di distretto il collegamento ferroviario tra interporto del Frizzone e porto di Livorno”:
“Poi visto che siamo inascoltati – ricorda ancora il consigliere a cinque stelle – ad agosto 2019 abbiamo presentato anche una mozione mirata 1000 nuovi alberi all’anno. Non è un utopia, a Padova ne stanno attuando una da 10mila nuovi alberi. Attraverso un incremento del verde è possibile: la rimozione degli inquinanti atmosferici; la riduzione della temperatura e la mitigazione dei cambiamenti climatici; la cattura della Co2; la produzione di O2; la riduzione di P,10 e Pm2,5; la difesa del suolo”.
“Anche per questa mozione – conclude Bindocci – siamo in attesa che venga presa in considerazione e denunciamo pubblicamente i continui ritardi di quest’amministrazione o di alcuni suoi esponenti che paiono aver occhio solo per calce e martello… Cittadini prendete coscienza che i problemi di qualità dell’aria ci sono anche perché siete male amministrati. Vorremmo che a Lucca ci ricordassimo dell’ambiente ogni giorno e non solo per qualche manifestazione cui partecipano in prima fila proprio coloro che sono responsabili dei ritardi e dell’invasione del cemento”.