Covid e bilanci, previsto un calo in doppia cifra per le entrate comunali del 2020

15 luglio 2020 | 13:27
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Covid e bilanci, previsto un calo in doppia cifra per le entrate comunali del 2020

Lo studio condotto dal professor Padovani dell’Università di Bologna sull’Italia post-pandemia

In quali Comuni i bilanci saranno più colpiti dal Covid19? Italypost questo pomeriggio (15 luglio) alle 17  terrà un webinar per illustrare lo studio condotto dal professor Padovani dell’università di Bologna su database Aida Pa di Bureau van Dijk nel quale viene stilata la classifica dei capoluoghi di provincia che più hanno risentito dei mancati introiti, settore per settore. Tra le più colpite ci sono il nord e le città turistiche: Firenze, Brescia, Mantova, Rimini e Venezia le più penalizzate. Tra le più avvantaggiate invece Palermo, Catania, Nuoro, Carbonia, Messina e Taranto.

Quanto a Lucca sono tre gli scenari prospettati. Nella stima migliore la variazione delle entrate correnti per il Comune sarà inferiore, nel 2020, del 12,1 per cento, nell’ipotesi peggiore del 17. C’è poi una stima intermedia che calcola minori entrate per il 14,3 per cento. In tutti i casi un calo in doppia cifra per le entrate delle casse comunali, che si potrebbe tradurre in tagli ai servizi.

Le regioni nelle quali l’impatto sulle entrate sarà più grave sono quelle in cui le entrate degli enti locali affluiscono principalmente dalla pressione fiscale locale  concentrano diverse amministrazioni comunali con vocazione turistica: Toscana, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La geografia degli impatti della pandemia sulla finanze comunali vede Lucca tra le aree provinciali che subiranno i maggiori impatti sulle entrate, evidenziata nel grafico con un rosa scuro. I comuni con vocazione turistica sono maggiormente colpiti dalla riduzione delle entrate. Ciò configura una situazione in cui tali comuni, ritenuti mediamente più solidi finanziariamente rispetto alla media è molto più probabile che rischino squilibri: senza manovre e aiuti finanziari i comuni turistici rischiano fra l’80 per cento nell’ipotesi migliore e il 90 per cento in quella peggiore di cadere in squilibrio.

impatto covid sulle province studio Unibo

Il Covid19 ha quindi cambiato radicalmente lo scenario dei bilanci degli enti locali tanto che, chi normalmente era considerato un buon pagatore, potrebbe non esserlo più. Il nuovo Decreto Rilancio prevede lo stanziamento di 3 miliardi di euro agli enti locali per colmare le minori entrate causate dal covid19, la cui distribuzione agli enti sta pericolosamente tardando. La stessa distribuzione potrebbe non seguire esclusivamente il criterio delle perdite subite, causando iniquità di trattamento fra comunità locali.

In particolare il report si sofferma su quali impatti ha provocato il covid19 sulle entrate strutturali, ossia le entrate correnti, sull’equilibrio di bilancio delle amministrazioni comunali nel 2020, in quale modo tali impatti sono distribuiti fra i comuni sul territorio nazionale e quali differenze esistono fra tipologie diverse di Comuni, grandi e piccoli, turistici e non turistici. Durante il webinar che si terrà oggi (15 luglio) alle 17 gli esperti illustreranno come il covid19 ha modificato l’assetto finanziario degli enti locali che non impatta solo sul credito delle realtà che lavorano con i comuni ma anche sul livello di competitività delle imprese che operano su quel territorio.

L’analisi mette quindi in luce una nuova geografia della finanza locale, in cui i Comuni maggiormente colpiti dalla pandemia covid19 sono quelli che in precedenza si assumeva fossero meno vulnerabili e maggiormente in salute, tipicamente i Comuni con elevata autonomia finanziaria, i comuni del centronord, e quelli a vocazione turistica. In assenza di interventi statali, almeno il 60 per cento delle amministrazioni comunali dovrà fare pesanti manovre di spesa, salvo tesoretti, con riduzione non solo di capacità di spesa corrente, attraverso la riduzione del perimetro dei servizi garantiti, ma anche di capacità di investimento futura per mancanza di autofinanziamento derivante dal surplus di parte corrente ed erosione degli avanzi d’amministrazione.

Cambia quindi la geografia della salute finanziaria dei Comuni, con squilibri potenziali a tutte le latitudini ed in particolare in Lazio, Emilia-Romagna, Molise e Toscana. I comuni turistici sono maggiormente colpiti così come quelli più grandi soffriranno maggiormente rispetto ai comuni più piccoli, poiché
partono già da situazioni di surplus di parte corrente più ridotte e hanno una struttura delle entrate maggiormente incline allo sviluppo delle entrate proprie, pur sempre con differenze fra centronord e centrosud. I comuni capoluogo del centronord con una autonomia finanziaria elevata o dipendenti dal turismo avranno maggiori difficoltà così come i comuni in procedura di riequilibrio pur osservando una flessione meno accentuata delle entrate ma partendo da una situazione di maggiore vulnerabilità degli equilibri correnti, saranno più colpiti rispetto agli altri enti, anche in considerazione della loro minore capacità di manovra sulle spese.