Caro bollette, Lucca 2032: “Con le comunità energetiche possiamo rendere la città autonoma”

Il gruppo: “Le possibilità sono infinite, l’importante adesso è adottare una pianificazione progettuale a medio/lungo termine per creare infrastrutture e servizi necessari”
Le comunità energetiche come soluzione al caro bollette. A proporlo è Lucca 2032 per Mario Pardini sindaco.
“La guerra in Ucraina e la dipendenza dalla Russia per il gas, con conseguente aumento delle bollette per famiglie e imprese, ha riportato il tema dell’indipendenza energetica al centro del dibattito pubblico. È quindi il momento di iniziare un percorso concreto di emancipazione attraverso le energie rinnovabili, in modo da rispettare l’ambiente e risparmiare. Una comunità energetica – spiega Lucca 2032 – è un insieme di persone o imprese che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. In pratica qualsiasi singola abitazione, condominio o struttura dotata di pannelli solari può donare la propria energia in eccesso ad altre abitazioni che ne hanno bisogno, beneficiando così di bonus statali da reinvestire nel potenziamento del proprio impianto fotovoltaico”.
Si tratta in poche parole di mettere in moto un meccanismo di produzione e condivisione con l’obiettivo di rendere indipendente dal punto di vista energetico l’intera città di Lucca. “Il tutto all’interno della visione di ‘smart city’ – continua Lucca 2032 -, ossia ‘città che migliora la qualità della vita dei suoi abitanti’. Si tratta di nuove opportunità che possono portare agevolazioni concrete ai portafogli di famiglie e imprese messe in ginocchio dal caro bollette”.
“Il ruolo degli enti locali nella lotta alle povertà energetiche è centrale – continua il gruppo -, partendo dal presupposto che solo una minoranza di cittadini è dotata dei pannelli necessari a entrare nelle comunità energetiche. Nella prima fase quindi il Comune si pone come titolare di impianti di produzione, usufruendo dei tanti contributi stanziati da Mise e Regioni per la realizzazione degli stessi. Le comunità energetiche consentono così ai Comuni un utilizzo sinergico con il territorio di questi impianti, estendendo la loro efficacia a diversi ambiti come i servizi sociali, l’urbanistica e la produttività. Nelle politiche sociali le comunità energetiche possono essere uno strumento per contrastare le nuove povertà. L’ente locale titolare di impianti rinnovabili può costituire specifiche comunità volte a consentire l’accesso all’energia a soggetti indigenti, sostituendo così forme di sussidio diretto nel pagamento della bolletta con un accesso diretto e agevolato all’energia”.
“Le possibilità sono infinite – conclude Lucca 2032 – l’importante adesso è adottare una pianificazione progettuale a medio/lungo termine per creare infrastrutture e servizi necessari. Bisogna, in pratica, smettere di navigare a vista per inseguire la pancia dell’elettorato e progettare soluzioni per un futuro migliore che per realizzarsi deve iniziare esattamente adesso”.