L'intervento |
Senza categoria
/

Alluvione in Emilia, Parents for Future: “Potrebbe accadere anche da noi”

24 maggio 2023 | 11:03
Share0
Alluvione in Emilia, Parents for Future: “Potrebbe accadere anche da noi”

L’associazione: “Regione, Province e Comuni devono prendere decisioni veloci, dure, impopolari”

Alluvione in Emilia Romagna ma timori anche dalle nostre parti per possibili problemi di dissesto idrogeologico. Sul tema intervengono i Parents for future.

“In queste ore stiamo ancora una volta assistendo ad immagini drammatiche che ci arrivano da zone dell’Italia vicinissime a noi lucchesi, toscani, italiani – dicono dall’associazione – Si contano i morti, i dispersi, gli evacuati. Ascoltiamo le stime dei danni, dei milioni di euro che serviranno per mettere in sicurezza i territori massacrati, per aiutare le persone che hanno perso la casa ed ogni altro bene materiale, per dare ristoro alle attività produttive che hanno visto in un attimo distrutto il lavoro di una vita: immagini che ci arrivano dalla televisione e ci colpiscono come un pugno. Sgomento, cordoglio, preoccupazione: emozioni che ci pervadono e ci fanno paura, ma anche indignazione. Spesso poi, come accade, scorrono via, sfumate dai nostri impegni, dal lavoro, dai pensieri per i figli, dalla preoccupazione di come pagare le bollette, il mutuo, l’affitto, la spesa. Come se ciò che sta succedendo in fondo non ci riguardasse. Salvo che questa volta è successo proprio dietro l’angolo. Quello che è appena successo dall’altra parte dell’Appennino, domani potrebbe succedere a noi“.

“In realtà è già successo – ricordano i Parents for Future – l’alluvione della Versilia e Garfagnana del 1996, forse uno dei primi fenomeni che gli scienziati hanno collegato al cambiamento climatico in Italia. Sì, perché gli scienziati è da decine di anni che lo studiano, che mettono in guardia, che forniscono dati, proiezioni, modelli che, caso raro per la scienza, concordano tutti: stiamo correndo a 300 km all’ora contro un muro. Ma politici ed amministratori locali sembrano sordi e ciechi a questi appelli, l’interesse economico prevale sul buon senso. Peccato che il loro dovere, scritto nero su bianco nelle leggi e nella Costituzione, è quello di tutelare la salute pubblica e quindi anche l’ambiente. A prescindere dell’orientamento politico, dai condizionamenti di lobbies e gruppi imprenditoriali. Regione, Province e Comuni devono prendere decisioni veloci, dure, impopolari. Ognuno di noi può fare qualcosa per ridurre il proprio impatto ambientale, ma solo la politica può opporsi in maniera drastica a questa catastrofe annunciata. Scelte impopolari, che non vengono fatte perché l’orizzonte è solo accaparrarsi più voti, di quei pochi che vanno ancora a votare”.

“Ma noi vogliamo dire basta – conclude la nota – Non ci dovrebbero più essere altre Versilia o Livorno (per citare due episodi a noi vicini). Abbiamo la certezza scientifica che il cambiamento climatico dipende dall’uomo. Lo dicevano già studi del secolo scorso, in grado di prevedere la quantità di anidride carbonica che sarebbe stata immessa nell’atmosfera in seguito all’uso/abuso dei combustibili fossili. Non possiamo accettare che chi amministra e governa continui a fare finta che vada tutto bene. Che il problema non esista. Come in Don’t look up: il senso di impotenza e la rabbia corrodono la nostra serenità. Per un genitore è inaccettabile il pensiero di consegnare ai propri figli un mondo malato terminale e di non poter fare nulla per cercare di risolvere il problema. Let’s look up: apriamo gli occhi, non beviamoci le storie di negazionismo climatico con cui apparecchiano i nostri dopo cena davanti alla televisione proprio in questi giorni. Con migliaia di sfollati dietro la porta di casa nostra davvero si trova ancora lo stomaco di negare?”.