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Piscina di Capannori, Zappia: “Il Comune specializzato nel rovinare servizi che funzionano”

29 giugno 2023 | 09:47
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Piscina di Capannori, Zappia: “Il Comune specializzato nel rovinare servizi che funzionano”

Il consigliere del gruppo misto ripercorre la vicenda: “Questione da segnalare ad Anac e Corte dei Conti”

Piscina comunale di Capannori, interviene il consigliere del gruppo misto Bruno Zappia. 

Questa amministrazione – dice – sembra davvero specializzata nel rovinare i servizi che funzionano. Prendiamo l’esempio della piscina comunale, vero gioiello frequentatissimo dalla gente e poi mal gestito dall’ente. Adesso è chiusa da oltre due anni e voglio spiegare la situazione in sintesi, basandomi sul contenuto della delibera di giunta 130 del 26 maggio 2023 e dei suoi allegati. A giugno 2020 fu approvato un progetto di lavori da realizzare alla piscina, per un importo complessivo di 400mila euro. Nel febbraio 2021 fu tenuta una gara per circa 200mila euro, non coperti dal contributo regionale e vinse il Consorzio Artigiani Romagnolo (sede a Rimini) per aver presentato un ribasso del 21,57; nel novembre 2021, per una cifra totale di 233mila euro circa oltre Iva, comprendenti 82mila euro di oneri per la sicurezza, l’esecuzione dei lavori venne finalmente affidata al consorzio,che scelse per realizzarli una ditta del suo raggruppamento, la Kepler Srl“.

L’avvio dei lavori di comune accordo tra le parti – prosegue – fu posticipato all’anno dopo, cioè al maggio 2022 e a settembre 2022, il Comune anticipò il 30% del dovuto pari a circa 70mila piu Iva. Pagamento a mio parere superficiale e troppo veloce perché subito dopo venne scoperto che i lavori fatti erano pochissimi, tanto che il consorzio lamentava prezzi rincarati, pandemia e difficoltà varie per giustificarsi. Quindi nel gennaio 2023 il consorzio appaltatore, controdeducendo alle contestazione del Comune richiese o di avere un’altra proroga di scadenza o di ottenere una transazione per risolvere consensualmente il contratto. Il Comune scelse quest’ultima via, con delibera di giunta 98 del 21 aprile. La scrittura privata di risoluzione è stata però “cambiata” così come allegata alla successiva delibera di giunta 130 del maggio 2023. In pratica al suo interno si legge che il consorzio appaltatore dovrà rendere parte dell’anticipo ricevuto pari a circa 50mila euro circa più Iva in 5 rate mensili consecutive di 10mila euro circa l’una”.

“L’appaltatore – spiega Zappia – si impegna anche a sgombrare tutto il cantiere e a pagare una penale di 10mila euro circa in 5 rate mensili di poco più di 2mila euro, mentre il Comune appaltante si impegna a svincolare e restituire le varie polizze prestate a garanzie, vista l’avvenuta risoluzione consensuale del contratto pubblico. Poi, per concludere allegramente e tra amici la vicenda, il Comune di Capannori dà atto che “non saranno inoltrate all’Anac segnalazione di grave inadempienza, per l’annotazione sul casellario delle imprese”. E il danno di un servizio pubblico rimasto fermo e chiuso tanto a lungo, chi lo paga? E gli iscritti che sono andati via? Chi si protegge,
alla fine?”.

“Perla finale la troviamo nell’articolo 12 di questa scrittura probabilmente inserita di fretta per salvaguardare la privacy, dove si legge come saranno trattati i dati personali dei soggetti coinvolti nel presente “comodato d’uso gratuito“. Dunque senza spiegazioni, non c’è più un contratto d’appalto risolto ma tutt’altra cosa? intanto La piscina resta ancora chiusa e non può credersi riapra a settembre,come certi assessori sostengono…”

“Ma in che mani siamo? – conclude Zappia – Il resto dell’opposizione vuol decidersi a denunciare, assieme al sottoscritto, tutto questo spreco, spiegando ai cittadini, all’Anac e alla Corte dei Conti?“.