Niger nel caos, l’associazione Lucca Tuareg: “Costo della vita alle stelle per le sanzioni”

Il presidente Severi fa il punto dopo il colpo di stato. La realtà lucchese impegnata nello sviluppo di scuole, sanità e agricoltura
C’è apprensione anche a Lucca per il colpo di Stato in Niger che ha rovesciato il presidente Mohamed Bazoum. C’è infatti una associazione con sede nella nostra provincia che si occupa proprio di uno dei paesi più poveri del mondo, ovvero Lucca Tuareg del presidente Mario Lorenzo Severi.
Abbiamo sentito proprio il presidente per capire il ‘dietro le quinte’ di una situazione che ha infiammato l’intero Sahel e che è diventata un nuovo scacchiere della nuova ‘guerra fredda’ fra Occidente e Russia.
“Purtroppo – commenta Severi – stiamo vivendo l’attesa di una evoluzione positiva dell’attuale situazione dopo il colpo di Stato. auspicandoci una soluzione pacifica che ci consenta di proseguire l’attività di Lucca Tuareg destinata per statuto ad “operare in favore del Niger e di altri paesi in via di sviluppo nell’ambito della cooperazione internazionale”. Abbiamo la conferma diretta che tutte le manifestazioni a sostegno dei golpisti e chiaramente antifrancesi sono accentrate nella capitale Niamey situata all’estremo sud del paese mentre nel restante territorio e in particolare nella nostra zona operativa sono inesistenti , pur in una diffusa opposizione al governo destituito. È tuttavia già segnalata la crescita insopportabile dei prodotti alimentari conseguenti alle sanzioni già in atto dai paesi africani aderenti all’Ecowas (in francese Cedeao) contrari al golpe a sostegno di una trattativa per evitare uno scontro militare che per il momento sembra fallita”.
“Il 3 agosto – ricorda Severi – è ricorso l’anniversario del passaggio nel 1960 dal regime coloniale francese all’attuale Repubblica con l’assegnazione di un territorio che ha emarginato i Tuareg (padroni del deserto e acerrimi nemici della Francia nella guerra coloniale) in cinque paesi diversi (Sud della Libia e Algeria, Nord del Mali, Burkina Fasu e Chad) lasciandoli in minoranza nel nord del Niger e imponendo il francese quale lingua ufficiale dello Stato in presenza di 7 etnie diverse con propria lingua madre. Nell’annuale rapporto Onu sullo sviluppo umano, il Niger risulta ancora terzultimo nella graduatoria degli indici di sviluppo a conferma di un livello di povertà che ignora completamente la ricchezza del sottosuolo, con uranio, carbone, petrolio e recentemente anche oro, gestito in esclusiva dalle multinazionali straniere in regime di colonizzazione economica. Nello sfruttamento delle miniere nigerine alla presenza della Francia si è aggiunta anche la Cina. Alla Francia inoltre la gestione esclusiva di servizi come la completa gestione monetaria ed il servizio di concessione del visto per l’ingresso in Europa“.
“La posizione geografica del Niger – dice ancora – senza sbocchi al mare, a sud di Libia, Algeria e Tunisia.ha generato inoltre il doppio compito di primo arresto della migrazione clandestina verso il Mediterraneo ed assistenza ai respinti per il ritorno nei propri paesi a cura dell’Onu; nel paese c’è anche una struttura Oim finanziata dal governo italiano. I nigerini non hanno i mezzi per sostenere il costo della migrazione ed emigrano solo nel sud della Libia. ancora territorio Tuareg”.
“In presenza di questa realtà Lucca Tuareg – spiega Severi – nata da oltre venti anni dalla conoscenza dei Tuareg nel deserto del Sahara, ha rivolto la sua opera in continuità in un determinato territorio di 4 villaggi in territorio semidesertico detto Sahel ad oltre mille chilometri a nord della capitale Niamey e, per ottenere risultati, con progetti specifici in agricoltura, là dove è possibile, unitamente a scuola e sanità, finalità ritenute indispensabili per la sopravvivenza e lo sviluppo autonomo delle popolazioni coinvolte. Innanzitutto la scuola, con un intervento continuativo nel tempo per far imparare a leggere e scrivere il francese, requisito indispensabile per inserirsi nella vita civile con servizi o di mensa scolastica, dormitori e sorveglianza per la gestione di alunni e alunne lontani dalle famiglie in cerca di pascoli in un territorio a prevalente attività pastorale. Attualmente ci sono 339 alunni e 7 insegnanti su 4 scuole nei 4 villaggi“.




“Poi la sanità – prosegue la nota – con un medico ogni 75mila abitanti e difetto di medicina specialistica. Ridotta diffusione del Covid ma in presenza di malaria, meningite e premorienza infantile sotto i 5 anni per difetto di alimentazione nella fase di svezzamento. Nel villaggio di Amantadant è stato strutturato un dispensario da un fabbricato inoperoso con infermiere poi passato a carico dello Stato, frigorifero a pannelli solari per conservazione di vaccini e medicine, costruzione della sala materna e abitazione dell’infermiere per trattenere personale infermieristico capace, e dotazione di moto ambulanza. La struttura è divenuta riferimento dei villaggi più vicini stante la lontananza dei pochi ospedali esistenti.”




“L’agricoltura si è sviluppata in un’area fertile fra 2 villaggi relativamente vicini con falda freatica a non più di 10 metri di profondità. Con interventi strategici quali autocarro, trattore, motopompe per irrigazione si è costituita la Cooperativa agricola Coop Tartite con il passaggio da un’agricoltura di sostentamento ad un’agricoltura di produzione e dai 16 aderenti iniziali agli attuali 78 su 250 ettari di terreno coltivato. La successiva recinzione in rete metallica delle coltivazioni ha evitato l’abbattimento di alberi per proteggere le coltivazioni dall’intrusione di animali nel periodo di siccità e la conseguente desertificazione. L’utilizzo diretto dei prodotti agricoli unitamente alla loro commercializzazione realizza l’indipendenza degli agricoltori cooperanti e rispettive famiglie (circa 500 persone) dall’emergenza prezzi generi alimentari unitamente ai mezzi economici per cure mediche ed altre esigenze. A tale risultato hanno contribuito in modo significativo ripetuti corsi di formazione dell’attuale presidente della cooperativa Mohamed Salah all’istituto agrario Busdraghi a Mutigliano per la conoscenza delle tecniche agricole di semina, irrigazione e nuove colture nell’ambito dello sviluppo dell’agricoltura biologica già resa operante”.










“Infine le emergenze. Effettuiamo interventi irrinunciabili al fine di non pregiudicare nel territorio della nostra attività i risultati sinora ottenuti, rivolti a prevenire situazioni di eccezionale gravità derivanti da clima estremo con prolungamento del periodo di siccità e mancanza di pascoli e la crescente povertà e situazioni eccezionali a carico dell’attività agricola”.