Dpo, una figura professionale per difendersi dagli attacchi informatici

Nell’era in cui l’economia mondiale è sempre più basata sui big data si rende necessaria una figura professionale capace di difendere i dati personali da attacchi informatici. Non è fantascienza, bensì, numeri alla mano, una costosa realtà. Basti pensare che solo nel nostro paese, lo scorso anno, i costi dovuti al cyber crime ammontavano a 10 miliardi di euro. Cifre importanti, determinate non solo dalla perdita in termini pecuniari, ma anche di reputazione e competitività aziendale. Per queste ragioni la normativa europea, il Gdpr (General data protection regulation) ha stabilito che entro il 25 maggio – pena sanzioni amministrative fino a un massimo di 20 milioni di euro – aziende e professionisti, sia pubblici sia privati, dovranno nominare un proprio responsabile protezione dati – anche detto Dpo, data protection officer. La normativa comunitaria, in altre parole, per garantire una maggiore sicurezza a livello informatico in tutti e 27 gli stati membri, ha deciso di introdurre una nuova figura professionale: un esperto che deve essere in grado di fornire consulenza al management aziendale circa le prescrizioni della legge in materia di protezione dei dati personali, sorvegliando poi sulla sua corretta applicazione e fungendo da punto di contatto con l’autorità per la privacy e con gli interessati. Questi i tratti del Dpo, che sarà quindi incaricato di predisporre un registro delle attività di trattamento dei dati personali svolte sotto la propria responsabilità, metterà in atto misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, notificherà le eventuali violazioni alle autorità di controllo e all’interessato ed effettuerà le valutazioni d’impatto sulla protezione dei dati. Ogni azienda potrà scegliere se nominare come responsabile della protezione dati un dipendente o un consulente esterno. In ogni caso quella del Dpo sarà sempre più una figura strategica, con opportunità di carriera interessanti non solo nel breve periodo, e con percorsi formativi e professionali multidisciplinari. Per diventare Dpo è necessario maturare competenze giuridiche e informatiche, oltre che di risk management e di analisi dei processi, frequentando appositi percorsi formativi. Fondazione Campus propone un corso di 80 ore in formula weekend con l’obiettivo di formare consulenti e referenti privacy di aziende operanti nel settore pubblico o privato, fornendo loro le conoscenze teoriche e pratiche in materia di protezione dei dati personali e sicurezza. I docenti del corso sono avvocati, ingegneri, criminologi ed esperti di cyber security. Per maggiori informazioni si puà visitare il sito www.fondazionecampus.it o prenotarsi all’incontro Data protection officer – Difendersi dal cyber crime, in programma giovedì 5 aprile alle 15,30 nella sede di Fondazione Campus in via del Seminario 790 a Monte San Quirico, inviando una e-mail a management@fondazionecampus.it o telefonando al numero 0583.333420.