Klinsmann affronta la “sua” Germania: “Canterò i due inni, ma niente biscotto”

23 giugno 2014 | 21:36
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Klinsmann affronta la “sua” Germania: “Canterò i due inni, ma niente biscotto”

“Ne sono certo: giovedì a Recife prima della partita canterò entrambi gli inni”. Se sei diventato campione del mondo giocando con la maglia della Germania, non puoi dimenticarti delle origini anche se adesso vivi in California e alleni gli Usa. Lo fa capire Juergen Klinsmann, diviso tra sentimento e lavoro ma anche desideroso di far capire che ha una visione del calcio pulita. Quindi non rinnegherà mai l’amicizia col collega Joachim Loew, che al Mondiale del 2006 era il suo assistente, ma questo non vuol dire che siano possibili certi accordi.

“Certo che sono amico di Loew, e ci sentiamo tutte le settimane – dice Klinsmann -, quando ci scambiamo esperienze e nozioni di vario tipo, specie riguardo ai metodi di allenamento e all’alimentazione degli atleti. Dal punto di vista del tifo, continuo a essere un sostenitore della Germania e vedo le cose anche da questo punto di vista”. Un pareggio nella sfida dell’Arena Pernambuco qualificherebbe entrambe le nazionali, a danno di Portogallo e Ghana, quindi perché Germania e Usa, oltretutto allenate da due che tra di loro sono amici, dovrebbero farsi del male? “Questo discorso non esiste – risponde Klinsmann -, anche se ho già sentito parlare di “biscotto”. Ma sono stupidate, Joachim sta facendo un ottimo lavoro e se due persone sono amiche non vuol dire che debbano mettersi d’accordo. Questo, per ognuno di noi, non è il momento dell’amicizia ma degli affari propri, e sarà una partita vera in cui noi cercheremo di vincere. Così arriveremmo anche primi nel girone”.