
Lucchese, si parte. Senza obiettivi di alto livello, senza sbandierare la possibilità di un campionato di vertice ma intanto da domani per i rossoneri sarà ritiro a Coreglia. La squadra è work in progress, certo, ma rispetto alle conferme già annunciate si sono intanto aggiunti alcuni giovani di società professionistiche che sono pronti a spiccare il volo con la maglia rossonera. Li annuncia il presidente Andrea Bacci, in una conferenza stampa nella sala stampa della società. “Abbiamo definito – spiega dopo aver elencato le conferme – con la Samp per Fenati e De Iorio, con il Bari per Chiochia e Santeramo con la Juve per Citti e con il Frosinone per Frabotta, poi stiamo concludendo con lo Spezia per un altro giovane giocatore (il senegalese Fayè, ndr)”. Questi, aggiunti ai giovani già confermati (Calcagni, Pecchioli, Raicevic e Casapieri) e alcuni “senatori” come Nolè, Espeche, Calistri e Chianese, saranno i giocatori che partiranno domani per il ritiro di Coreglia agli ordini di mister Guido Pagliuca.
Bacci ci tiene a spiegare che, viste le condizioni di emergenza in cui la società, catapultata da un giorno all’altro nel mondo dei professionisti, è stata chiamata ad agire, non c’è nessun ritardo sulla tabella di marcia e che quello che è visto come un basso profilo, se non proprio improvvisazione, è ampiamente calcolato: “Credo che non siamo in ritardo – dice in apertura di conferenza – e che comunque quella che stiamo allestendo è una formazione all’altezza della categoria. Lo staff ha iniziato a lavorare sull’allestimento della squadra già tre mesi fa, a campionato ancora in corso. E’ un progetto estremamente prudente per il primo anno di Lega Pro, visto anche che la nostra struttura organizzativa abbiamo dovuto metterla in piedi quasi da zero. Siamo però grosso modo soddisfatti del lavoro e siamo pronti a partire comunque, seppure con una settimana di ritardo rispetto a quanto inizialmente annunciato”.
Poi Bacci snocciola quanto fatto: “Abbiamo confermato lo staff tecnico e introdotto una figura nuova, uno scouting (Francesco Panfili, ndr) che prima era inesistente nello staff. Abbiamo confermato lo staff medico, i nostri migliori giovani e abbiamo mantenuto l’ossatura esperta dell’anno scorso con Nolè, Espeche, Calistri e Chianese. Poi abbiamo definito l’arrivo di alcuni giovani dalle società professionistiche. Questo è il lavoro che i nostri uomini, definiti un po’ avventurieri ma volenterosi e in grado di affrontare un lavoro anche senza grande esperienza nel settore, hanno fatto. E me pare all’altezza della categoria. Adesso Coreglia ci sta aspettando e credo che non ci manchi niente rispetto agli altri anche se altri si sono svegliati prima e magari hanno più possibilità e voglia di investire rispetto a noi”.
“L’ambizione – spiega Bacci – è quella di fare un buon campionato e di uscire il prossimo anno con una struttura più definita, snella, chiara e professionale. L’eredità dell’anno scorso, d’altronde (parla di organizzazione societaria, ndr), non era entusiasmante, salvo la grande volontà e la grande passione che tutti ci hanno messo. La volontà di fare il salto di categoria ci ha visto impegnati per un anno per rimanere in testa e dopo, una volta raggiunto l’obiettivo, in un mese e mezzo abbiamo dovuto fare un lavoro immane. Se arriverà qualche altro acquisto di spessore? Se ci riusciamo e alle condizioni di mercato giuste, esattamente come l’anno scorso”. Si tratta di una scelta, d’altronde. E Bacci lo spiega a chiare lettere: “L’organo amministrativo – spiega – ha deciso di non stare in mano a nessuno e ha scelto due persone che lavorano per costruire la squadra e portare avanti il discorso voluto dall’amministrazione. Se questo non è nei canoni normali, pazienza. Il nostro è un percorso silenzioni e in punta di piedi ed è una scelta”. Nell’ambito di questa scelta, aggiunge Bacci, c’è anche quella “gerarchica” fra Rosadini e Russo: “Fra Russo e Rosadini non c’è guerra, ma collaborazione e ruoli diversi, con il secondo che è la persona di fiducia della proprietà e l’altro che è sotto di lui. Abbiamo deciso che questo fosse il modus operandi. Se questo porterà a un buon risultato o alla disfatta non lo so, ma di sicuro l’intenzione è positiva”.
Nel discorso non manca, e come potrebbe essere altrimenti, anche il riferimento all’assetto societario, a pochi giorni dall’addio alla vicepresidenza di Nicola Giannecchini: “Non mi voglio ripetere – dice Bacci – ma il fatto è che Giannecchini non se l’è sentita più di proseguire, ma io ho intenzione di continuare nell’amicizia con lui e anche a continuare a lavorare con lui nella Lucchese. E’ vero che si erano già visti momenti di tensione a gennaio e febbraio scorso, ma di tensione positiva. Poi mi è stata chiesta una riflessione in questi mesi, ma la riflessione si fa quando la controparte è disposta a riflettere e non quando si è di corse. L’obiettivo, comunque, è quello di fare un buon campionato”. Poi spiega meglio il concetto: “Io di solito – dice – ai cda non partecipo. Perché se si devono fare cinque riunioni sullo stesso argomento e non arrivare a nulla e poi all’indomani ci deve essere la riunione dei lucchesi alla fine è bene che decida io”. E il rapporto cn Lucca United? “Nessuno mi ha più chiesto niente – dice – sul fatto di entrare o non entrare in società. Siamo rimasti a un anno fam con le convinzioni di un anno fa e altre che si sono modificate. Una maturazione in parte c’è stata da parte della cooperativa dei tifosi, ma al momento nessuno mi ha rivolto la domanda specifica. Nel caso voglio capire le motivazioni, se è un valore aggiunto oppure è solo un principio perché lo fanno tutti. Non sono uno che sposa né Macalli né Abete, che per fortuna di tutti noi non c’è più alla guida della Figc”.
Il presidente Bacci sgombra il campo anche dall’idea di presunti ritardi del pagamento di alcuni addetti: “Qualche questione – dice – ragionata con i diretti interessati c’è stata. Ma mi risultaa che sono stati messi a posto tutti i pagamenti. Cil non toglie che alcune chiacchiere ci sono state ed alcune anche vere, ma la lista delle cose buone che sono state fatte è migliore di quelle che non sono andater a posto nei tempi dovuto. Partendo dal fatto che, almeno fino all’anno scorso, abbiamo tenuto in società una gestione familiare, anche fra i soci. Non è che si doveva arrivare alle assemblee con i soldi in mano…”.
Il futuro, comunque, è al campo e al prossimo campionato di Lega Pro. Certo si aspetta la convenzione con il Comune. Ma quest’anno la posizione del numero uno nei confronti del Comune (e del neoassessore Celestino Marchini) è decisamente più morbida: “Speriamo – dice – che questo assessore sia diverso da quello precedente, anche se per quello che lo conosco mi sembra abbia una consapevolezza e una sensibilità per lo sport diversa dal precedente. Ma i tempi della politica non coincidono con quelli che sarebbero necessari alla società, nonostante un assessore dinamico e volenteroso”.
Infine un cenno alla campagna abbonamenti: “Se ne occupa Campani – dice – che so che ha dialogato anche con Lucca United in questo senso. Ha fatto un listino aggressivo per coinvolgere più persone possibili. Siamo ancora a lottare su tanti fronti ma senza dubbio crediamo di fare le cose nel modo migliore. Se poi ci riuscirà è un altro paio di maniche”.
I nuovi arrivi
I volti nuovi della Lucchese 2014/2015 sono volti per lo più noti a chi bazzica con il calcio del campionato Primavera. Soprattutto per i due giocatori della Sampdoria, Giovanni Fenati e Simone Dejori, entrambi classe 1995 e rispettivamente centrocampista e difensore. In porta una vecchia conoscenza del calcio lucchese arriva dalla Primavera della Juventus: è il numero uno classe 1995 Leonardo Citti. In difesa ci sarà il classe ’94 Vincenzo Chiochia dal Bari da dove arriva anche il centrocampista 1995 Salvatore Santeramo. A chiudere il quadro anche il difensore senegalese, già in forza allo Spezia, Faye Balla (1994) e il più “esperto” di tutti, il 21enne Daniele Frabotta, anche lui difensore proveniente dallo Spezia. Sette volti nuovi che si aggiungono agli otto confermati (Casapieri, Calistri, Raicevic, Pecchioli, Chianese, Nolè, Calcagni, Espeche). Una rosa di 15 giocatori che fa pensare che il ritiro di Coreglia sarà un vero “porto di mare”, fra nuovi acquisti e giocatori in prova.
Enrico Pace