
Ancora un’esclusiva di Dì Lucca durante la trasmissione di questa sera La Lucchese siamo noi condotta da Lodovico Poschi Meuron. A intervenire in trasmissione, in pieno silenzio stampa, e a una settimana dall’allenatore Guido Pagliuca, è stato il presidente della società, Andrea Bacci, chiamato a spiegare i motivi della decisione della società di mettere la “museruola” ai tesserati durante la settimana e nel post partita. Per il presidente la motivazione è legata alla ricerca di concentrazione di un gruppo che deve crescere: “Credo che ci sia bisogno per noi – ha detto Bacci in diretta tv sul canale 89 – sotto l’aspetto sportivo di acquisire il fatto che non stiamo scherzando e che siamo una società che fa sul serio e che ha un programma. Noi crediamo che il gruppo sia un gruppo in grado di fare seriamente e i risultati fin qui non sono all’altezza delle doti dei nostri ragazzi. Dobbiamo ritrovare i risultati e la concentrazione per raggiungerli, tenendo conto che fin qui non ho incontrato ancora squadre che sono molto superiori a noi”.
“La Lucchese – precisa il patron – è molto compatta e ben preparata, di solito messa molto bene in campo e sicuramente possono fare solo dispiacere i risultati visti fin qui. Dobbiamo imparare dalle sconfitte come dice qualcuno? Questi sono luoghi comuni. Io penso che dobbiamo imparare a sbagliare il meno possibile. Non sono a processare nessuno, dobbiamo tutti insieme trovare una concentrazione diversa per raggiungere risultati diversi. In questo senso chiedo solo solidarietà, perché stiamo facendo le cose in maniera seria e corretta”.
Da Stefano Galligani, presidente di Lucca United, arriva anche una domanda sul futuro e sulle voci di nuovi acquirenti romani: “Sono solo voci – dice categoricamente il presidente – chiacchiere. Certo, ho ricevuto telefonate, di terze persone che mi chiedevano se avevo disponibilità e volevo continuare a portare avanti il discorso Lucchese, altrimenti qualcuno potrebbe essee interessato. Ma non ho ricevuto mai, invece, telefonate dirette di manifestazione di interesse. Detto questo, casomai le ricevessi, direi che la Lucchese non è in vendita. E chi è interessato può partecipare al progetto, ma non acquistare la società. Se un giorno non volessi proseguire, perché sono mancati gli stimoli o la voglia, sarei comunque il primo a comunicarlo”.