
Qualcuno lo ricorda per gli scudetti e le Coppe dei Campioni con la maglia del Milan, altri, i più maligni, per i mondiali in Messico del 1986 a guardia della porta dell’Italia (e quel gol preso da Maradona…). Poi i tanti anni alla Fiorentina e il lento declino, per assistere a Parma all’esplosione di Buffon prima della chiusura come titolare della Lucchese nella stagione 1995-96. Dopo una carriera da commentatore televisivo e da politico, con tanto di sfida a Matteo Renzi, con il centrodestra, per la carica di sindaco di Firenze. In cui è riuscito a mandare al ballottaggio l’astro allora nascente della politica italiana.
Ora riparte da Lucca, responsabile dell’area tecnica della società rossonera dopo il tentativo fallito di Bacci di far rientrare nella stanza dei bottoni il dg Giorgio Rosadini, sparito da tempo nel suo Valdarno. Prenderà lui in mano le vicende di prima squadra e di quel settore giovanile che il patron Andrea Bacci (un renziano doc…) vorrebbe far decollare per garantire un futuro alla società rossonera nel calcio che conta. E’ già a Lucca, per parlare con dirigenti e soci. Per mettere in piedi una strategia di breve, medio e lungo periodo, se è vero che firmerà un contratto triennale. La scelta giusta? Solo il tempo lo dirà. Intanto si vedrà se il suo arrivo possa essere foriere di una inversione di tendenza. A partire dalla sfida dell’ora di pranzo di domenica con il Forlì.