Pagliuca senza rancori: “Un anno da ricordare, ma…”

30 dicembre 2014 | 14:37
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Pagliuca senza rancori: “Un anno da ricordare, ma…”

Il tempo delle feste natalizie coniugato all’anno nuovo in arrivo, si sa, è anche il momento giusto per stilare bilanci ed elaborare riflessioni. E, parlando di Lucchese, sarebbe davvero impossibile fornire un quadro completo di quanto accaduto sino a questo giro di boa senza chiamare in causa Guido Pagliuca, il tecnico che ha riportato i rossoneri tra i professionisti, sostituito poi dalla società con Galderisi. Raggiungiamo Pagliuca al telefono perché, ci dice, sta andando a Marsiglia per assistere agli allenamenti dell’Olympique guidata dal “loco” Bielsa, uno che in quanto ad animosità potrebbe pure rivelarsi un parente dell’ex allenatore rossonero. E Guido, schietto e cristallino come sempre, si apre volentieri per raccontarci il suo punto di vista sull’esperienza vissuta a Lucca.
“Sono molto contento di quello che abbiamo fatto nel 2014 – spiega – perché intanto abbiamo vinto un campionato storico grazie ad un gruppo di ragazzi eccezionali e ad un allenatore che ha dato sempre tutto per la Lucchese. E’ stato fondamentale l’aiuto di tutti: non ce l’avremmo fatta senza Stefano Fracassi, che è un grande uomo prima ancora di essere un grande tecnico. Il suo appoggio è stato decisivo: lui ha inciso notevolmente nel processo che ha riportato la squadra in una categoria così importante. Poi è impossibile dimenticare l’eccezionale pubblico, perché questi tifosi sono sempre stati il 12esimo uomo in campo e mi hanno fatto sentire apprezzato e stimato per tutta la mia permanenza a Lucca. A loro non mi stancherò mai di dire grazie”.

L’ex mister dei rossoneri vuole bypassare tutti i negativi aspetti extracalcistici che si sono venuti a creare, ma qualche sassolino dalla scarpa se lo toglie, come quando ricorda le formazioni con cui è sceso, giocoforza, in campo: “Io credo che sia stato fatto un buonissimo lavoro anche nelle 13 partite di mia permanenza – dice – perché bisogna tenere in considerazione che abbiamo sempre rispettato quelle che erano le richieste societarie. Mi riferisco alla necessità di attingere ai giovani schierandoci con un’età media di 21 anni. Abbiamo giocato con titolari come Casapieri, Dejori, Ferrante, Santini e Biasci: splendidi ragazzi, che però oggi non vengono mai utilizzati e che hanno bisogno di crescere ancora”.
Pagliuca si sofferma poi sul mercato e, sostanzialmente, sul poco tempo che gli è stato concesso dopo l’arrivo di Mingazzini e Di Masi, oltre al recupero di Raicevic: “Con questa gente abbiamo battuto il Grosseto e fermato una corazzata come il Pisa, in casa loro – tuona – poi abbiamo perso in modo particolare contro la Pistoiese. Il mio bilancio per il 2014, quindi, non può che essere molto bello”.
Guido si dice molto orgoglioso di aver potuto allenare un gruppo di giocatori eccezionali e molto professionali, così come di essere arrivato in Lega Pro unica all’età di 38 anni e dopo due campionati vinti. “I ragazzi sono stati unici – osserva – perché mi hanno permesso di lavorare bene e di arrivare a certi traguardi senza avere né amici né sponsor nel difficile mondo del calcio”.
Ma la Lucchese può davvero salvarsi? “Pure in mezzo a tante difficoltà – spiega – resto convinto che anche con la situazione di partenza si poteva raggiungere la salvezza, mantenendo più o meno i requisiti richiesti ad inizio stagione dalla società. Certo, a partire dalla sconfitta con la Carrarese, tutto è diventato più difficile. Ad ogni modo auguri a tutti i tifosi rossoneri, anche a coloro ai quali è stato impedito di seguire la squadra dopo la serata di presentazione per via di un cono gelato o di una fiaccola, un 2015 ricco di grandi soddisfazioni”.

Paolo Lazzari