
Inizierà il 20 luglio la nuova avventura in serie D del Viareggio 2014, dopo la promozione dall’Eccellenza al primo anno di vita dopo il fallimento. A tracciare il programma per la nuova stagione il direttore generale Beppe Vannucchi, il direttore sportivo, Sergio Carnesalini, l’amministratore unico Andrea Pieraccini e il mister, Alessandro Pierini, ex giocatore di serie A e con esperienze recenti sulla panchina del Camaiore.
La nuova squadra, che partirà per il raduno in sede a luglio, punterà a mantenere alto il blasone della società senza fare grossi proclami. C’è infatti da creare tutta una struttura, dopo il purgatorio in Eccellenza, a partire dal settore giovanile: “Vogliamo creare – dice il dg Vannucchi – un settore giovanile all’avanguardia. Per questo da quest’anno partirà anche la Scuola Calcio che vedrà alla guida Massimo Costantini, già al lavoro in questo senso”. E poi le strutture: “Ora che finalmente Viareggio ha un nuovo sindaco – dice ancora il dg – incontreremo il Comune e Viareggio Patrimonio per capire la disponibilità ad avere una gestione pluriennali dello Stadio dei Pini e del Campo Scuola Del Chiaro”.
Quanto alla squadra la priorità del diesse Carnesalini è quella dei giocatori in quota. Fra questi, è la richiesta anche del mister Pierini, sicuramente un portiere: “Di giocatori in giro – dice Carnesalini – ce ne sono tanti. Ma siccome le regole richiedono di far giocare per 90 minuti un giocatore del ’97, due del ’96 e uno del ’95 bisogna attrezzarsi per averne in rosa almeno dieci per stare tranquilli”. Per il resto è certo il ritorno di Fiale, difensore centrale negli ultimi due anni a Ponsacco, mentre Pierini potrebbe richiedere qualche giocatore che ha avuto a Camaiore (uno di questi potrebbe essere Rosati), anche se con la società bluamaranto i rapporti si sono molto raffreddati dopo le polemiche di fine stagione. Non arriverà il bomber ex Fortis Juventus, Carnevale, che si è accasato a Gavorrano mentre si potrebbe aprire un discorso con Paolo Fusco della Massese, 11 gol nella stagione appena conclusa. Non sono esclusi poi, anche se non sarà semplicissimo, arrivare ad avere prestiti da società professionistiche.
Pierini professa un calcio d’attacco, basato sul modulo 4-3-3, ma principalmente chiede organizzazione, fin dall’inizio della stagione. Anche sulla base del lavoro imparato nei dieci anni in Spagna: “In Italia – dice – si tende a differenziare troppo il lavoro fisico dalla parte tattica, con quest’ultima che ti fa perdere di intensità negli allenamenti settimanali. Noi tenteremo di conciliare le due cose. Detto questo è chiaro che, essendo in serie D, dobbiamo adattarci, anche a campi brutti e piccoli. Per questo in certe situazioni potrebbe farci comodo un attaccante di stazza, in grado di risolvere le partite”.
Le basi, insomma, ci sono tutte. E sembrano passati anni luce da quando la squadra si iscriveva in Eccellenza all’ultimo tuffo, rinunciando anche alla disputa della Coppa Italia. Adesso è tutta un’altra storia. Adesso, è serie D.
Enrico Pace