Gavazzi da record nel 2015 con 13 successi. Fanini: “Merita la Nazionale”

11 dicembre 2015 | 10:19
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Gavazzi da record nel 2015 con 13 successi. Fanini: “Merita la Nazionale”

Il ciclista italiano più vincente nel 2015. Mattia Gavazzi (Amore & Vita-Selle Smp) con 13 successi si gode il primato condivisio con il velocista polacco/bresciano, il 21enne Jakub Mareczko (Team Southeast). Lo sprinter, 32 anni, ha vinto una tappa alla Vuelta Mexico, una al Tour dell’Estonia, il circuito di Brescia, quattro tappe al Tour di Qinghai Lake (Cina), tre tappe e la classifica finale al Tour of China II e due al Tour di Fuzhou (Cina). Mareczko si è invece imposto in due tappe della Vuelta al Tachira in Venezuela, in tre tappe della Vuelta al Venezuela, in una del Tour de Hainan (Cina), in sette e nella classifica finale del Tour of Taihu Lake (Cina). Alle loro spalle seguono, con otto successi ciascuno, Andrea Guardini (Astana) ed Elia Viviani (Sky), mentre a quota 6 vittorie troviamo Sacha Modolo (Lampre-Merida) e Vincenzo Nibali (Astana). A quota cinque figurano Adriano Malori (Movistar) e Andrea Palini (Skydive Dubai). 

In totale 59 ciclisti italiani tesserati per squadre World Tour, Professional e Continental, hanno totalizzato 162 vittorie durante il 2015. Assai curiosa è la dislocazione delle affermazioni ottenute, ad ampia testimonianza dell’ormai avvenuta globalizzazione dello sport del pedale: 33 affermazioni sono state ottenute in Italia, ma ben 30 in Cina, 23 in Francia, 11 in Spagna, sette in Giappone,sei in Venezuela, cinque in Romania, quattro in Belgio, Inghilterra, Malesia, Olanda e Slovacchia, tre in Usa e Abu Dhabi, due in Austria, Egitto, Eire, Polonia, Portogallo e Turchia, una in Argentina, Brasile, Dubai, Estonia, Gabon, Messico, Oman, Slovenia e Svizzera. I ciclisti italiani sono ormai diventati degli incalliti giramondo facendo opportunamente di necessità virtù, anche perché da noi tante gare blasonate continuano a scomparire anno dopo anno per difficoltà economiche e di organizzazione. Si spiega così il boom delle trasferte agonistiche in Cina, dove gare e quattrini certo non mancano e, stando alle cronache, non difettano nemmeno il pubblico e le capacità organizzative. Tornando ad esaminare le nude e crude statistiche relative alla stagione 2015 appare evidente come sia necessario andare oltre le aride cifre e provvedere ad evidenziare chi abbia incamerato le vittorie più importanti dal punto di vista qualitativo. E’ perciò doveroso estrapolare dal palmarès di Nibali il campionato italiano, una tappa al Tour e lo strepitoso Giro di Lombardia, così come contano parecchio i trionfi di Aru nella Vuelta e in due tappe di montagna al Giro. Scorrendo i ruolini di marcia è opportuno ricordare pure il Gp Industria e Commercio vinto da Daniele Bennati, il campionato italiano a cronometro e le cronotappe alla Tirreno-Adriatico e al Tour di San Luis appannaggio di Adriano Malori, le due tappe vinte al Giro da Sacha Modolo, il campionato mondiale della cronosquadre vinto con la BMC da Daniel Oss e Manuel Quinziato per il secondo anno consecutivo, la Gand-Wevelgem di Luca Paolini e la Parigi-Tours di Matteo Trentin, oltre ai successi significativi di Pozzovivo, Tiralongo, Viganò e Viviani.

Intanto Ivano Fanini spezza una lancia a favore di Mattia Gavazzi, punta di diamante del team Amore & Vita-Selle Smp e figlio di quel Pierino Gavazzi che è stato un ex campione (vincitore di una Milano-Sanremo e di tre titoli italiani, l’ultimo dei quali con il team di Fanini): “Credo che nessuno mai, nella storia del ciclismo, possa vantare di aver avuto in squadra prima il padre e poi il figlio a distanza di 30 anni. Addirittura adesso Mattia ha recuperato suo papà come numero di vittorie in carriera e si appresta a superarlo l’anno prossimo. In ogni modo, Mattia è una delle scommesse più belle che ho vinto. Pochi anni addietro sembrava perso per il ciclismo e ora è addirittura il plurivittorioso in Italia e sesto al mondo preceduto solo da atleti come Krisftoff, Cavendish e pochi altri campioni di fama mondiale che corrono con team world tour dai budget stratosferici e hanno contratti milionari. Provo una grande gioia per la sua bellissima annata e mi risulta che anche il Ct Cassani lo stia tenendo d’occhio. Direi che il tecnico azzurro faccia proprio bene a pensare a Gavazzi per una maglia azzurra ai Mondiali su strada 2016 in Qatar. Il tracciato sembra adatto ai velocisti puri e il nostro atleta ha dimostrato di andare forte anche nelle gare in linea, vincendo per due anni il Giro della Toscana. L’esperienza e la forza certo non gli mancano e sono convinto che farà di tutto per ottenere la convocazione in Nazionale”.