Lega Pro, Marcheschi all’attacco: “Con Pagnozzi e Gravina sarà la fine”

“Se si vuole garantire un futuro alla Lega Pro, è necessario invertire la marcia e a farlo non può essere chi ha contribuito a portarci a questo binario morto”. Così Paolo Marcheschi, candidato alla presidenza della Lega Pro, presenta la sua ‘ricetta’ per risollevare la terza lega di calcio d’Italia, in alternativa a Raffaele Pagnozzi e Gabriele Gravina.
“Se la Lega Pro è in queste condizioni – spiega l’ex consigliere regionale di Forza Italia e Fdi – è perché in questi anni è stata gestita in modo sbagliato e, adesso, c’è la chiara volontà di spazzarla via, affamandola. Per rilanciarla è necessario che a guidarla sia un presidente che pensa agli interessi della Lega Pro, e non alle leghe superiori, con le quali, semmai, è necessario stabilire un rapporto costruttivo per la riforma del calcio”.
Se si analizzano i dati degli ultimi anni si nota che dal 2000 al 2015 sono “spariti” 107 club, in Lega Pro, che rappresentano 100 milioni di euro di ricchezza in meno. Appare evidente, quindi, che l’equazione meno club più ricchezza è fondamentalmente sbagliata. “La Lega Pro è una risorsa, non un problema – continua Marcheschi – Le squadre che militano in questa categoria sono strettamente legate ai Comuni e alle Province del territorio e questo si traduce in quasi 150 milioni di euro di indotto, per le amministrazioni. Dobbiamo recuperare la credibilità e iniziare una vera riforma del calcio. – conclude Marcheschi – tra le mie proposte c’è la volontà di riformare la legge Melandri, promuovere bilanci sani delle società, riformare la Coppa Italia per valorizzare i nostri talenti e migliorare il sistema di rimborsi delle società. Solo se sapremo dare forza ad un vero progetto sportivo di sistema saremo vincenti. La Lega Pro deve essere la ‘fabbrica di talenti’ ma non più a parole, serve supportarla con adeguati finanziamenti per i vivai e adeguate regole per fare rispettare la mission. C’è da fare tanto e subito e non è pensabile che possa farlo qualcuno che ha contribuito a portarci in un binario morto”.