Lucchese, schiaffi in spogliatoio. Baldini si dimette

6 marzo 2016 | 19:09
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Lucchese, schiaffi in spogliatoio. Baldini si dimette

Il pareggio contro il Santarcangelo apre ufficialmente la crisi in casa rossonera. E’ mister Baldini che sbotta alla fine della partita sollevando il velo su una serie di situazioni dello spogliatoio che condizionerebbero l’ambiente. Baldini parla di uno schiaffo ricevuto da Biato, preparatore dei portieri in rossonero alla fine del match ,dopo che il preparatore dei portieri aveva ripreso un giocatore che il mister ha difeso. “Così non si può andare avanti – dice Baldini visibilmente irritato a fine partita – La situazione nello spogliatoio è insostenibile e per questo dò le dimissioni al presidente e poi spiegherò alla società quello che c’è bisogno in questa squadra”. Un problema che viene da lontano: “Quando sono andato via io – dice – doveva essere mandato via Mularoni, che è un mio uomo e non poteva dare il 100 per cento con Lopez, sono tornato io e ci sono stati scontri nello spogliatoio e sono arrivato alle mani con Biato che mi ha dato uno schiaffo e che io ho restituito. Qui qualcuno deve prendere delle decisioni, altrimenti si va allo sfascio. E non è questione di allenatore, che sia Baldini, Lopez, Galderisi o Lippi. Neanche se tornasse Lippi qui la situazione si risolverebbe ora come ora”. 

La questione, insomma, è di organizzazione interna alla società rossonera, di decisioni non prese, di difficoltà di rapporti e anche di condizione dei giocatori: “Non è possibile andare in campo ed avere sei giocatori che dicono che hanno chi dieci, chi venti minuti nelle gambe, giocatori che vengono da un infortunio. E non è un problema di medico, non si può dare la colpa a chi ha recuperato un giocatore come Sartore che rischiava di dover smettere di giocare”.
Baldini è un fiume in piena e ribadisce più volte la volontà di dimettersi: “Se devo rimanere per retrocedere rimango, ma in questa situazione io dò le dimissioni, sono pronto a perderci anche dei soldi e a fare quello che il presidente mi aveva chiesto cinque mesi fa. Non è un problema con il presidente o con Giovanni Galli, con cui c’è un ottimo rapporto, ma di una serie di situazioni che proprio non vanno. Così si retrocede tutti quanti”.