
Stadio dei Pini senza tifosi. Domenica prossima Viareggio-GhiviBorgo si disputerà a porte chiuse, in quanto match ad alto rischio: è quanto deciso dalla prefettura di Lucca dopo gli incidenti nella sfida tutta bianconera contro la Massese dello scorso 3 aprile.
All’esterno dell’impianto, prima della partita, le tifoserie si affrontarono con lanci di bottiglie e altri oggetti contundenti, con sette supporter viareggini portati in commissariato e ora in attesa di Daspo che dovrebbe essere imminente. Ai tifosi bianconeri era già stata vietata la trasferta di Poggibonsi, questa volta dalla prefettura di Siena.
Una decisione mal digerita dalla società che in una nota sottolinea di aver fatto il possibile per garantire la massima sicurezza. “Seppur non è nostra intenzione giustificare la condotta posta in essere, peraltro da una ristrettissima minoranza di tifosi, riteniamo la decisione della prefettura di Lucca sproporzionata ed eccessivamente punitiva. Il nostro disappunto è acuito dal fatto che, in modo del tutto spontaneo, ci siamo adoperati per trovare una soluzione che andasse incontro alle esigenze degli organi competenti. In tale direzione abbiamo addirittura proposto di mettere a disposizione un adeguato numero di steward a nostre integrali spese assumendoci, così, la totale responsabilità della sicurezza dell’evento sportivo in programma domenica prossima. Il tutto solo ed esclusivamente nell’interesse dei nostri sostenitori, dei nostri tesserati, degli operatori e, soprattutto, dell’immagine della nostra città che, invece, esce irrimediabilmente offuscata da questa decisione che sa tanto di resa, l’ennesima, e che non rende giustizia né all’impegno profuso dalla nostra società né alla correttezza dei nostri tifosi, la maggioranza, che ogni domenica, non ci fanno mancare il loro sostegno, la loro vicinanza, il loro affetto”.
Alla delusione si aggiunge anche la beffa, considerando che prima del match contro il Ghiviborgo era in programma un’esibizione della scuola calcio con oltre 100 bambini che avrebbero giocato davanti alla presenza dei propri tifosi sugli spalti. “Questa iniziativa, a nostro parere, avrebbe lanciato proprio quel messaggio positivo che, spesso, da tante parti si invoca da parte dello sport in generale e del calcio in particolare e che invece rimarrà irrimediabilmente frustrato dal provvedimento che ci è stato notificato. Punire una intera città per le intemperanze di pochi, non rappresenta, a nostro modo di vedere, il modo più corretto ed efficace di affrontare il problema. Il provvedimento emesso contro il Viareggio 2014, e contro la città tutta, mortifica il lavoro e l’impegno profusi, del tutto gratuitamente, da tanti semplici appassionati che in questi mesi (21 per l’esattezza) hanno messo a disposizione tempo ed energie affinché il calcio non morisse a Viareggio e, soprattutto, rischia di allontanare, forse definitivamente, proprio coloro che stanno cercando di regalare un sogno sportivo alla nostra città, affrancandola dalla empasse in cui attualmente si trova”.