
In sella alla bici nonostante la frattura della testa dell’omero. Il portacolori della Amore & Vita – Selle SMP, Dmytro Ponomarenko ha infatti partecipato alla prima tappa del giro del trentino nonostante la difficili condizioni di salute a seguito di una brutta caduta subita al giro dell’Appennino.
Non solo la sfortuna però si è accanita con gli atleti Amore&Vita anche perché non hanno potuto utilizzare le bici da cronometro le specialissime Cipollini Nuke, che sono rimaste bloccate al corriere e sono giunta alla disponibilità degli atleti quando ormai era troppo tardi. Pertanto il team è stato costretto a prendere il via con le bici da strada e tutto sommato ha fatto un tempo dignitoso. “Purtroppo non c’è stato il tempo materiale per poter usare le bici da crono – spiega il direttore sprotivo Frassi – c’è stato un problema con lo spedizioniere e sarebbe stato troppo rischioso aspettare, pertanto siamo stati costretti a correre con le bici da strada perdendo secondi preziosi. Con il materiale adeguato siamo certi che il risultato finale sarebbe stato ben diverso. Comunque, è inutile lamentarsi, i problemi possono capitare a tutti, questo non ci fa perdere d’animo, anzi ci motiva ancor di più per cercare di fare un risultato di rilievo nelle prossime tappe. In ogni modo Ponomarenko ha terminato la crono con i suoi compagni, ed è stato uno dei più forti, dimostrando di avere un grande coraggio e determinazione e merita l’applauso di tutti i tifosi presenti al Giro del Trentino”.
Il forte passista ucraino, classe 1991, infatti ha voluto seguire il team al Giro del Trentino e ieri sera, anche contro il parere dei tecnici, ha preteso che al posto del gesso gli venisse applicato un tutore removibile ed oggi ha preso regolarmente il via della corsa, tra l’altro dimostrandosi uno degli atleti più forti sul passo della cronometro squadre di apertura che è la sua specialità (è un titolare del quartetto ucraino nell’inseguimento a squadre in pista). “L’infrazione al gomito fa male, ma mi sarebbe costato molto di più restare a casa e perdere una chance come questa. Inoltre abbiamo una squadra che può far bene, con atleti validi come Ficara, Celano, Zamparella ed Halilaj che hanno bisogno del mio aiuto. Sembra una cosa da pazzi lo so, ma riesco a tenere bene il manubrio e a guidare perfettamente la bicicletta – spiega Ponomarenko – il dolore chiaramente c’è ma io non mollo, tengo duro e farò il massimo per essere di supporto alla squadra. Tutto lo staff tecnico voleva che rinunciassi ma questa è una decisione che ho voluto prendere da solo, i medici mi hanno dato l’ok e quindi avanti a tutta”.