Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”

31 agosto 2016 | 11:30
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Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”
Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”
Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”
Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”
Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”
Centoni, dopo Rio addio all’azzurro: “Resto all’estero”

Nadia Centoni, dai cinque cerchi a Istanbul. Non si ferma mai la stagione agonistica della centrale lucchese che è già pronta per una nuova stagione al Galatasaray, nella serie A turca, dopo un’estate di tour de force, fra finale di Coppa Cev, qualificazioni olimpiche a Tokyo e olimpiadi di Rio.

Una vita fra valigie e schiacciate che, a 35 anni, la vede ancora assoluta protagonista nel panorama internazionale della pallavolo.
“Come sempre – dice al Nichola’s Pub, di proprietà del fratello, sul viale San Concordio – appena ho un momento libero passo da casa per fare una pausa fra gli affetti e nella mia città prima di ripartire e di ricominciare con l’attività agonistica. Le mie compagne sono già al lavoro in vista del prossimo campionato, che inizia in 15 ottobre, e presto le raggiungerò”. Ad aspettarla anche una giovane fan, Ilaria Morelli, per un autografo e per regalarle alcuni scatti della gara giocata in piazza Santa Croce a Firenze l’anno scorso.
La attende Istanbul, dunque, la capitale della Turchia che sta vivendo un momento non facile della sua storia, fra pericolo terrorismo e postumi del colpo di stato fallito contro il premier Erdogan: “La situazione è sicuramente tesa – dice – ma ho sentito più volte le mie compagne di squadra, la maggior parte delle quali è turca, e lo staff e mi hanno detto di stare tranquilla. Certo, bisogna stare attenti, soprattutto per noi che passiamo spesso per l’aeroporto visto che viaggiamo per la Turchia e in tutto il mondo. Ma cerchiamo di fare una vita normale, non siamo in un clima di guerra civile”.
Nadia è di ritorno dalla sfortunata spedizione con la nazionale alle olimpiadi di Rio 2016: “E’ stata la mia terza olimpiade – dice – e con questo io ritengo di aver concluso la mia esperienza in nazionale dopo 312 presenze. La stanchezza inizia a farsi sentire e devo pensare alla mia condizione fisica e al mio futuro. Le olimpiadi a Rio? E’ stato già in grande successo conquistare la qualificazione. Non abbiamo mai fatto proclami di medaglia e, visto il girone, il nostro obiettivo era quello di riuscire a superare la pool iniziale. E’ comunque una nazionale nuova, giovanissima, con un gruppo che è nato solo a gennaio”. “Questa nazionale – prosegue – rispetto a qualche anno fa ha grosse potenzialità. C’è materiale su cui lavorare e ci sono ragazze forti da far crescere. Un segnale positivo dopo anni difficili. Se io, a 35 anni, ero ancora in nazionale significava finora che mancava qualcosa. Ma, per piacere, non parliamo di eredi di Nadia Centoni”.
Ma è tempo di pensare già agli obiettivi futuri: “Gli obiettivi – dice – con il Galatasaray sono quelli dell’anno scorso: fare bene in Coppa Cev e arrivare fra le prime quattro in un campionato di altissimo livello come quello turco. La squadra si è rafforzata, prendendo anche altre due straniere, oltre a me e a un’atleta belga già nel roster dello scorso anno: due centrali, una bulgara e una caraibica. Il tutto per continuare a puntare obiettivi importanti. Per il futuro non faccio programmi. Gli obiettivi che mi ero prefissa nella mia carriera li ho raggiunti tutti. A fine stagione vedrò come sto e se si apriranno nuove porte, ma è anche tempo di iniziare a pensare a me e all’ipotesi di costruirmi una famiglia (era presente anche il marito, Duccio Ripasarti, ds del Bisonte Firenze, formazione di serie A1). Di certo c’è che non chiuderò la mia carriera in Italia: sono dieci anni che gioco all’estero dopo cinque anni in Italia e questo qualcosa vorrà dire…”.
Nadia pensa comunque a giocare e non si immagina un futuro come allenatrice o dirigente: “La pallavolo mi piace giocarla – dice – e non mi vedo in panchina. Di sicuro al 100 per cento penso di rimanere nel mondo dello sport ma non posso mettere ancora un punto su niente. Valuterò anno per anno sulla base della mia condizione fisica e delle proposte che arriveranno”.
E chissà che un giorno non possa diventare una grande testimonial del movimento pallavolistico per la provincia di Lucca o per la regione Toscana.