Lucchese e Coam, entro il 13 serve una soluzione

27 novembre 2016 | 19:56
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Lucchese e Coam, entro il 13 serve una soluzione

La data da segnale con il circoletto rosso è quella del 13 dicembre. Entro quella data qualcuno dovrà coprire le quote della società attualmente detenute dalla Coam, il 54 per cento. La società del presidente Bacci, infatti, è ufficialmente in concordato preventivo dopo che il giudice fallimentare di Firenze ha accettato la proposta dei legali per evitare la procedura fallimentare richiesta dalla procura presso lo stesso tribunale.

Il presidente Andrea Bacci ne parla alla fine della gara con la Pistoiese: “La situazione è difficile – dice – non posso dire il contrario, ma penso che sia gestibile. Vi assicuro che nessuno di noi pensa di mettere la Lucchese in liquidazione il 13 dicembre prossimo”. Perché è quella la data dirimente per il futuro del club: in quell’occasione qualcuno, Bacci stesso, società a lui collegate o gli altri soci, dovranno coprire la quota del 54% della società ad oggi detenute da Coam, che a questo punto deve chiamarsi fuori.
“Sono successe cose inaspettate – afferma Bacci – la situazione non è normale, ma ho già visto altre volte cose simili. Questa vicenda va gestita, non è legata al problema Coam soltanto, ma anche ad altri fattori. Ci sono degli aspetti che sono stati delle sorprese: non voglio vendere tranquillità e serenità perché così non è”.
Un dato è sicuro: la Coam non ricapitalizzerà. “Se sono disponibile a surrogare con le sue quote di Coam? Stiamo lavorando, ma non cambia se il socio è la Coam o un altro socio. Dire che Coam resta socia al 54% non è possibile, perché ci sono degli impedimenti anche temporali e non soltanto. Non ci sarebbero i tempi per agire. Acquisire io le quote Coam o cederle a terzi? Il 13 dicembre c’è un’assemblea, con i soci chiamati a ripianare. Ci deve essere chi copre la parte di Coam. Se acquisisco io le quote non ci sono prelazioni, se girano su me o su società a me collegate, ma la questione non l’abbiamo ancora affrontata. Nessuno però ipotizza che tutto vada in liquidazione e arrivederci. Ci sono complicazioni che riguardano l’ad della Lucchese, Fabio Bettucci, che è anche amministratore unico della Coam, per cui si sono creati intrecci. Però lui resta, non c’è un problema Fabio Bettucci”.
E sull’ipotesi cessione dei pilastri per la finestra di mercato invernale: “A gennaio non venderemo nessun gioiello della squadra, ma solo i giocatori che non sono strategici. Credo che abbiamo fatto un’ottima squadra, lo avete visto anche oggi: Obbedio ha fatto un ottimo lavoro, consegnando un grande gruppo a Galderisi”.
E ancora: “La Lucchese è un’azienda, ci vuole una persona fissa – conclude – per questo ho sollecitato i soci a non tenermi impegnato per queste percentuali. Ho pensato di trasferire Bettucci a tempo pieno, perché non si può seguire un’azienda a perditempo. C’è bisogno di impegno vero, diretto e costante e speriamo di risolvere anche questo”.