Bacci: “Interesse degli enti? Non ci credo”

18 dicembre 2016 | 18:04
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Bacci: “Interesse degli enti? Non ci credo”

Lucchese, permane l’incertezza in società. Nonostante il pagamento delle scadenze arrivato in settimana, grazie all’intervento dei soci lucchesi e all’arrivo in anticipo dei contributi federali resta il grande dubbio di come andrà a finire il concordato preventivo della Coam, che possiede la maggioranza assoluta della società. E anche nel verbale dell’assemblea dei soci l’amministratore delegato Fabio Bettucci ha dovuto affermare che tutte le decisioni prese sono “con riserva”, ovvero legate alle sorti della società. “Con riserva”, dunque, anche il promesso aumento di capitale e la copertura delle perdite. E per ora di soluzioni alternative non ce ne sono.

A parlare della questione è il presidente Andrea Bacci: “In questa settimana ho sentito parlare di interesse da parte delle istituzioni. Sono contento ma sono quattro anni che li sollecito in questo senso e devo dire che non ci credo. La Lucchese in questi anni, infatti, non ha dovuto affrontare il calcio e basta ma investimenti importanti sulle strutture che non sono di proprietà della Lucchese. Sono soldi che comunque vada rimarranno alla comunità e al Comune, e si parla di un milione e passa di euro. Da due anni inoltre dobbiamo anche sopportare le spese delle utenze e dell’affitto dello stadio. Sicuramente ringrazio, quindi, dell’interesse, che per ora è sulla carta, ma non posso non vedere che siamo alle porte di una campagna elettorale”.
Bacci spiega meglio la sua posizione: “Il presidente fin qui – dice riferendosi a se stesso – ha fatto tutto quello che poteva fare, perché in questi anni sono usciti 1,8 milioni di euro dalle tasche dei soci lucchesi e di Andrea Bacci, se faremo la ricapitalizzazione. Se avevamo quel milione e 300mila euro che abbiamo dovuto spendere per pigrizia, per non amore del calcio e forse per non amore della città da parte delle istituzioni forse saremmo arrivati alle scadenze in un’altra situazione e avremmo potuto anche investire nel mercato di gennaio”.
La questione Coam rimane ancora in bilico: “Ad oggi – dice Bacci – stiamo pensando di affrontare, senza nessun altro il problema, la scadenza del 28 (quando si deciderà del concordato preventivo, ndr). Nel frattempo non abbiamo avuto altri segnali che arrivi qualcun altro al posto della Coam. Per il 28 non possiamo avere certezze e comunque dobbiamo pensare che il 54 per cento della Coam forse lo dobbiamo assorbire da soli”. Ma non è certo, e questo non traspare, se Bacci assorbirà su di sè le quote o se qualcuno degli altri soci è interessato a farlo. E il calcio rischia, da qui a metà gennaio, di restare in secondo piano.