Lucchese, via anche Forte. Galderisi: “Ma resistiamo”

20 gennaio 2017 | 14:35
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Lucchese, via anche Forte. Galderisi: “Ma resistiamo”

Un grande rammarico per una stagione in cui anche l’impossibile sembrava a portata di palmo e che invece, adesso, si complica maledettamente. Eppure mister Galderisi cerca anche oggi (20 gennaio) di mantenere la barra dritta e la testa alta, mentre tutto intorno a lui cambia direzione con una cadenza impressionante. Perché quel progetto calcistico che ha visto la Lucchese di Nanu e Obbedio arrivare a piazzarsi quinta in campionato – è inutile negarlo – ormai non esiste più. Le difficoltà della società lo hanno stravolto e, ora, si aprono nuovi scenari, contrassegnati dalla forza interiore di quelli che restano e del loro timoniere. Perché Galderisi dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere una grande anima prima ancora che un ottimo mister. E pazienza se il presidente Andrea Bacci ha spesso parlato di punti persi per strada (gli unici punti veramente persi sono quelli provenienti dalle penalizzazioni inflitte al club): la verità è che questa Lucchese, sino ad oggi, ha confezionato un piccolo miracolo sportivo, declinato ai verbi del bel gioco e dei risultati. Quei risultati che hanno consentito agli addetti ai lavori della Lega Pro di individuarla come autentica sorpresa della stagione. Fino ad oggi, almeno.

La Lucchese perde i suoi pezzi pregiati: il prossimo, questione di ore, sarà Francesco Forte. “Questa squadra la stanno smantellando – commenta Galderisi in apertura – perché quando dai via una decina di calciatori, molti dei quali titolari, di questo si parla. Forte? Gli abbiamo dato un permesso, è normale: adesso aspettiamo solo l’ufficialità del suo passaggio a Perugia. E’ ovvio che mi piange il cuore, ma voglio dirvi due cose: la prima è che siamo in questa situazione da mesi, non si è creata ora. La seconda è che dobbiamo reagire e marciare compatti: ho sempre detto che chi giocava meno per me era una garanzia. Che gli avrei fatti giocare anche in una finale di Champions. Bene: è il momento di dimostrarlo, perché il reparto d’attacco è stato più che dimezzato. Ora ci capita l’Alessandria: il peggior avversario possibile nel peggiore momento. E’ difficile parlare di calcio giocato quando qua, ogni giorno, succede qualcosa”.
Ad ascoltare le parole del mister, in sala stampa, c’è soltanto uno dei soci: Gianni Nannini. Non può rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma invita comunque tutti a dribblare il pessimismo ed incassa i complimenti di Nanu: “Lui lo vediamo tutti i giorni – commenta il mister – che poi è quello di cui abbiamo bisogno in questo momento. Gli altri? Il presidente l’ho sentito al telefono stamani, mi ha detto che sistemerà tutto”. Intanto, però, il terreno intorno a Galderisi sembra franare. I dubbi sono legittimi: alzi la mano chi non ricorda le parole del presidente, ripetute come un mantra dopo ogni gara. “Non venderemo i nostri giocatori migliori”, ha affermato con certezza l’imprenditore fiorentino. “Se anche il presidente è stato sorpreso dalla situazione? Questo non posso dirlo io – prosegue Nanu – io dovrei pensare soltanto al campo. Però posso dire che mai come quest’anno avevo la sensazione che si potesse fare qualcosa di unico. E ora, senza Terrani, Forte, Martinez, Melli e tutti gli altri che sono usciti ed usciranno, credo che il nostro primo obiettivo sia quello di fare 15 punti di qui alla fine per salvarci”.
La sensazione che filtra è che i prossimi a lasciare la Lucchese saranno Bruccini e Dermaku: altre due colonne portanti di un grande progetto che perde pezzi. Ma di una cosa Galderisi non vuol sentir parlare: “Rispetto la stampa – tuona – ma nessuno si permetta più di insinuare che questi ragazzi sono dei mercenari o che non si allenano. Chi lo fa ha evidentemente altri interessi e dà addosso su chi non ha responsabilità, facendo il male di tutti, in un momento in cui serve massima compattezza”.
Senza mezza squadra, Galderisi è chiamato a confezionare un altro miracolo: “L’unica soddisfazione – confessa – è quella di aver valorizzato dei ragazzi che adesso fanno entrare cifre importanti nelle casse rossonere (si parla di circa 150mila euro provenienti dalle cessioni, fino ad oggi, ndr), ma è chiaro che adesso si pongono dei problemi. Avevamo preparato la rosa in un modo e adesso bisogna stravolgere tutto, ma manca il tempo. Mi servirebbero 15 giorni di ritiro, ma non li ho. Il mercato in entrata? E’ chiaro che qualcuno deve arrivare, ma di sicuro non possiamo prendere uno meglio di Forte, terzo marcatore in Europa dopo Cavani e Pazzini. Aggregherò dei giovani dalla Primavera (Grazzoni, Nottoli, Della Morte e forse Bencivenga), ma a livello numerico potrebbe non bastare. In più abbiamo gli infortunati: Zecchinato out non ci voleva in questo momento. Dovrebbe operarsi, ma chissà se potrà. Tutti qui vivono situazioni di difficoltà e incertezza, non è facile isolare la squadra. Se cambio modulo? Per domenica non ho il tempo materiale, ma di sicuro giocheremo senza prime punte, perché non ne abbiamo più. Bragadin? Diventa fondamentale adesso. Anche Mingazzini è ai box, rientra la settimana prossima. Avremmo bisogno di piccoli segnali positivi quotidiani, ma assistiamo a cessioni, deferimenti, penalizzazioni. Il momento è duro e anche io non posso dire di essere sereno: però non dobbiamo disperare. Io voglio andare ad Alessandria per fare punti e voglio ottenere al più presto il nostro nuovo obiettivo, la salvezza, sperando che tutto si risolva”.

Paolo Lazzari