
L’Atalanta ha ricordato allo stadio Azzurri d’Italia dopo avergli già dedicato la vittoria di Palermo, il ventennale della morte di Federico Pisani e della sua fidanzata bergamasca Alessandra Midali, deceduti tragicamente in un incidente stradale contro un pilone del cavalcavia della Milano-Laghi all”intersezione con l’A4 alle due del mattino del 12 febbraio 1997, di ritorno da una serata al casinò di Campione d’Italia, doveva avevano festeggiato il Martedì Grasso.
Lo ha fatto con una gigantografia di Chicco & Ale, i cartoncini col 14 sul fronte, un mega-striscione nella curva nord dello stadio di Bergamo Abbracciati alla vostra stella… Regalateci la gioia più bella, dedicato al ragazzo che non c’è più, il video con tutte le sue prodezze, la patch commemorativa sulla manica sinistra dei giocatori nerazzurri in campo col Crotone e la maglia del campione scomparso regalata dal presidente Antonio Percassi ai suoi genitori, Enrico e Rosanna, ma anche ai mancati consuoceri, Giuseppe e Pasqua.
Pisani, nato a Castelnuovo Garfagnana il 25 luglio 1974, cresciuto calcisticamente dopo i primi calci nell’Atletico Lucca tra Bergamo e il Margine Coperta, società pistoiese satellite del club di Zingonia, aveva vinto il torneo di Viareggio e lo scudetto Primavera nel 1993 nella cosiddetta banda Prandelli coi vari Tacchinardi e Morfeo. Era un’ala o seconda punta rapida e tecnica, esordiente in A ancora minorenne nello 0-0 di Cagliari il 15 marzo ’92 con Bruno Giorgi in panchina.
Il suo allenatore – Lippi, Guidolin e Valdinoci gli altri da professionista – al momento della morte era Emiliano Mondonico; tra i compagni, Daniele Fortunato e Filippo Inzaghi. Pisani, che riposa nel cimitero di Poggio di Camporgiano, il borgo montano dei nonni materni, nel febbraio di vent’anni fa era appena rientrato da un infortunio al ginocchio e aveva messo a segno 8
gol nei soli campionati tra A e B, tra cui i 2 nel Monza, in prestito, nella stagione 1993/94.