Lucchese ko sul campo del fanalino Prato (3-1)

11 marzo 2017 | 17:01
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Lucchese ko sul campo del fanalino Prato (3-1)

Prato – Lucchese 3-2
PRATO: Melgrati, Tomi, Marzorati, Martinelli, Ghidotti, Checchin, Gargiulo, Piscitella (21’st Ceccarelli), Tavano (40’st De Marchi), Di Molfetta, Moncini (46’st Strada). A disp.: Layeni, Catacchini, Danese, Malotti, Belluschi. All.: Monaco
LUCCHESE: Di Masi, Espeche, Dermaku, Capuano, Merlonghi (32’st Bragadin), Mingazzini, Bruccini, Tavanti, D’Auria (18’st Nolè), De Feo, Raffini (13’st Fanucchi). A disp.: Ronchi, Brusacà, Maini, Cannoni, Gargiulo, Cecchini, Nottoli, Perazzoni, De Martino. All.: Galderisi
ARBITRO: Pillitteri di Palermo (Bianchini e Biasini di Cesena)
RETI: 13’pt De Feo, 33’pt e 29’st Moncini, 26’st Tavano, 49’st Dermaku
NOTE: Ammoniti Checchin (30’pt), Ghidotti (42’pt), Espeche (34’st)

Il digiuno di vittorie della Lucchese si protrae anche in casa della (ex) ultima della classe. Al Lungobisenzio si ripete lo stesso copione del match contro la Lupa Roma: vantaggio facile facile, impressione di dominio del match, un pari un po’ casuale degli avversari che poi nella ripresa passano e allungano nel giro di un amen.
Fanucchi non è ancora al 100 per cento e Galderisi schiera ancora in campo assieme D’Auria e Raffini assieme a De Feo. In difesa riestra Dermaku mentre a centrocampo è sempre Tavanti ad essere preferito a un Cecchini non ancora in condizione. Il Prato, dal canto suo, ritrova Tomi (e sarà un rientro decisivo) e schiera come di consueto Moncini unica punta con il supporto di Piscitella, Tavano e Di Molfetta.
La posta in palio importante per entrambe le squadre, anche se per motivi opposti, non rende certamente la partita brillante. Attento il Prato a costruire senza scoprirsi, la Lucchese dal canto suo tiene il pallino del gioco ma senza impensierire troppo gli avversari. Per attendere la prima vera occasione da gol bisogna attendere ben oltre il decimo minuto. E’ un cross dalla tre quarti di Tomi, molto mobile assieme a Piscitella sulla sua fascia di competenza a innescare un colpo di testa di Moncini che finisce alto. Il brivido scuote la Lucchese, che al primo affondo passa in vantaggio: un traversone da centrocampo di Mingazzini trova Raffini a centro area che di petto serve un assist al bacio all’accorrente De Feo, che non sbaglia il diagonale che beffa Melgrati. Il Prato accusa il colpo e sembra poter capitolare ancora e fatica a ritrovare il bandolo del gioco. Al 19’, però sono i lanieri ad andare vicini al pari con un colpo di testa di Piscitella che finisce a lato. Il Prato ci prova con le conclusioni dalla distanza ma prima Di Molfetta e poi Checchin non trovano la porta. Alla mezz’ora la svolta del match: da una parte una discesa pericolosa di Bruccini trova in area D’Auria in fuorigioco. Battuta veloce del calcio di punizione e lancio dalle retrovie che trova Moncini sul filo del fuorigioco indovinare il diagonale vincente alle spalle di Di Masi. Il gol che, sostanzialmente, chiude le emozioni del primo tempo, se si esclude la richiesta di un calcio di rigore da parte dei locali per un presunto atterramento di Gargiulo in area di rigore su cui l’arbitro fa sorvolare.
Ripresa con le stesse formazioni e con gli stessi ritmi blandi. Subito un brivido per i padroni di casa per un pallone svirgolato da Ghidotti davanti al portiere Melgrati su cui nessuno della Lucchese riesce ad intervenire. Galderisi cerca di cambiare qualcosa inserendo a stretto giro prima Fanucchi al posto di Raffini e poi Nolè per D’Auria. Innesti di esperienza che, però, hanno l’effetto contrario a quello sperato. La Lucchese fatica a manovrare, il Prato, sfruttando le fasce, rischia di fare male. Il primo campanello è al 21’ quando la battuta su corner di Tomi sbatte sui piedi di Tavanti e Di Masi salva sulla linea di porta. Tre minuti dopo Tavano innesca il neoentrato Ceccarelli defilato sulla destra, su di lui interviene Merlonghi ma per l’arbitro anche in questo caso non cìè calcio di rigore. Ma i dubbi sul penalty non cambiano l’abbrivio del match, che è chiaramento orientato verso i locali: passano tre minuti e un grande cross dalla sinistra di Tomi trova in area Tavano che in torsione mette alle spalle el portiere Di Masi. La Lucchese subisce il colpo e su un’azione simile, ma con protagonisti diversi, trova anche il tris: il cross è di Di Molfetta, la testa ancora quella di Moncini e il portiere non può fare niente anche in questa occasione. Ti aspetti il guizzo rossonero e invece i lanieri gestiscono tranquillamente il resto del match, senza rischiare più fino al lungo recupero accordato dal match. Proprio all’ultimo tuffo i rossoneri con un colpo di testa di Dermaku accorciano le distanza ma il fischio per il gol coincide con il triplice fischio del direttore di gara che conclude la partita.
La Lucchese conferma il momento no (nelle ultime cinque gare di campionato solo l’Olbia ha fatto peggio) e vede allontanarsi la decima posizione, l’ultima valida per un posto playoff. Sabato, poi, al Porta Elisa arriva il Pro Piacenza, forse la squadra più in forma del momento assieme a Cremonese e Piacenza. E poi ci saranno due trasferte di fila con Viterbese e Renate. Urge ritrovare la rotta, o le posizioni a rischio si potrebbero pericolosamente avvicinare.

Dopo il 90′
Mister Galderisi in sala stampa fa autocritica ma guarda comunque al futuro: “Il primo tempo mi è piaciuto molto – dice il tecnico – però nel momento in cui avremmo dovuto chiudere la partita abbiamo subito due gol in pochi minuti e questi sono segnali che devono far riflettere. Non sono uno che fa drammi, i drammi fanno fare solo un passo indietro, ma dobbiamo essere realisti e responsabili di tutto quello che facciamo. Dobbiamo fare quattro chiacchiere tra noi, fare meno i fenomeni e pedalare. Facciamoci tutti un bell’esame di coscienza e guardiamo di migliorare”.
Capitan Nolè, subentrato nella ripresa, chiede una sveglia alla squadra: “Non è possibile concedere due gol in tre minuti nel secondo tempo – ha detto – Se non ci torna la fame è difficile. Per quanto riguarda la partita il primo tempo è stato equilibrato, ma pur essendo passati in vantaggio non abbiamo mai dato l’impressione di avere la partita in mano. Meriti del Prato e demeriti nostri. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile ma non siamo scesi in campo con il giusto atteggiamento”.