


Il progetto sulla nascita a Lucca di un museo, al momento a carattere virtuale, sul podismo sta prendendo vita grazie al comitato organizzatore del Trofeo Podistico Lucchese (Associazione Podismo non competitivo). Infatti è proprio di questi ultimi giorni la conferma che sono stati mossi i primi passi con un incontro a Sorbanello con due personaggi che hanno legato il loro nome a questa associazione sportiva e alla fondazione dello stesso movimento che ha preso nome di Trofeo Podistico Lucchese.
Movimento che ormai da 40 anni si sviluppa su strade asfaltate, rurali e sentieri toccando, oggi grazie agli appuntamenti podistici dei due trofei Tpl e Il sabato… si vince, oltre cento località sia dell’intera provincia lucchese che raggiungendone anche altre vicine ossia quelle di Pisa, Pistoia e Firenze ed in passato anche Livorno e Massa Carrara con migliaia di marciatori appassionati del camminare a passo libero e dove nessuno resta emarginato grazie ad avere istituito percorsi adatti a persone diversamente abili o con ridotte capacità motorie e non escludendo neppure gli “amici dell’uomo” a quattro zampe. Tutto ciò fa assumere a questa associazione la caratteristica che la identifica anche sotto l’aspetto umano e sociale di importante rilevanza.
“Abbiamo effettivamente dato inizio alle attività di raccolta documentazione – spiega l’attuale presidente del Comitato Tpl e Associazione del podismo non competitivo Vinicio Marchetti – sui cimeli e premi legati all’attività podistica ed in particolare al Trofeo Podistico Lucchese. Si è costituita una squadra di quattro fotografi (tutti podisti): Laura Menesini, Giulio Gallo, Graziano Giuliani e Noemi Nannizzi, che hanno il compito di raccogliere le immagini dei riconoscimenti e delle persone, che, dopo adeguata elaborazione, cominciano a costituire un database che sarà la base su cui costruire il museo virtuale del podismo. Abbiamo reperito molto materiale nella nostra sede, ma abbiamo anche avuto modo di visitare la casa di Gianfranco Lombardi, uno dei fondatori del Tpl, dove abbiamo incontrato pure Roberto Martinelli, un altro dei fondatori. Con loro abbiamo chiacchierato molto dei tempi in cui correvano e dei relativi premi, i fotografi hanno scattato molte foto che vanno ad arricchire le immagini già raccolte. A causa di impegnai tra cui la marcia unica nel suo genere Lucca di notte ci ha stoppato per adesso le attività, ma le riprenderemo quanto prima. Tutti i gruppi sono stati avvertiti di questa iniziativa e pensiamo di poter reperire molto materiale, che andrà poi organizzato per aree tematiche (premi, corse, persone, materiale illustrativo, ecc.) al fine di realizzare un sito navigabile dove poter vedere le immagini ed ascoltare le interviste che andremo a raccogliere. L’inizio per adesso ci vede impegnati stato verso i premi, ma si partirà anche in cerca dei cimeli storici come: magliette, scarpe di quel tempo, attestati, tute e altro ancora e soprattutto l’oggetto cult della prima manifestazione ovvero uno zaino alpino contenente circa otto chilogrammi di pietre e si prosegue negli incontri “casalinghi” anche intervistando quelle figure storiche e personaggi che hanno sulle spalle anni ed anni di podismo, tra aneddoti e ricordi”.
La creazione di un museo, sia al momento virtuale che in futuro anche in pianta stabile, non ha, spiegano i promotori, solo lo scopo di una raccolta di informazioni e materiale visivo, ma anche quello di fare da tramite per mantenere una memoria di quanto fatto nel tempo dai gruppi sportivi e dal Tpl nonché dai podisti stessi.