Bini: “Lucchese, servono soci entro fine mese”

20 ottobre 2017 | 15:12
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Bini: “Lucchese, servono soci entro fine mese”

Uno stand by che si prolunga, destinato tuttavia ad incrociare il passo con una deadline sempre più vicina. Ed un nervosismo che monta, nemmeno troppo in sordina, intorno al destino della Lucchese Libertas. Per Carlo Bini, amministratore unico del club, la situazione resta fumosa, seppur mitigata dal consueto ottimismo. “Sembra che intorno a questo club – il j’accuse – si continui a giocare alla meno. Trattative in corso? Continuiamo a parlare con diversi soggetti, sì. Ma non vogliamo sbottonarci, anche perché i primi nemici della Lucchese, ricordiamocelo bene, sono proprio i lucchesi”. Affondo pesante, l’ennesimo, verso una città che sembra aver voltato le spalle alla pantera. Ed un orologio, si diceva, in predicato di scaricarsi: “Credo – prosegue Bini – che entro fine mese, al massimo ai primi di novembre, qualcosa debba sbloccarsi. Non abbandoniamo la nave, ma vogliamo far salire a bordo altri soci. Fino ad oggi abbiamo fatto miracoli, ma non si può pensare che durino in eterno. Io, comunque, resto moderatamente ottimista”.

Un discorso che si riallaccia alla gestione del club, con la querela alla Domenica Sportiva, sempre pronta a partire, ed un altro attacco a certi lucchesi: “Noi abbiamo sempre pagato stipendi e contributi – spiega l’amministratore unico – senza ritardi. Poi ci vediamo associati, sulla Rai, alle squadre a rischio fallimento. Abbiamo chiesto una rettifica: se non ci sarà, proseguiremo per vie legali, come annunciato. Ma non pensiate che quel cartello sia stato casuale: è partito da Lucca, da quei lucchesi che vogliono il male del club”.
La deadline non sarebbe stata così pressante, fa capire Bini, se altri pezzi di un puzzle complesso fossero finiti al loro posto: “A Pisa – prosegue – hanno esonerato l’allenatore. Una squadra costata milioni di euro che non produce i risultati sperati, ma che porta allo stadio 8mila tifosi ogni domenica. Qua siamo la sestultima società per investimenti dell’intera serie C e stiamo andando bene oltre le aspettative: eppure non arriviamo nemmeno a 2500 spettatori a partita. Ci mancano questi incassi, come anche l’aiuto delle istituzioni”.
E qui si apre un altro capitolo: “Fossimo a Londra – trova il modo di scherzare – penserei che i 4-5 soggetti che il Comune intende presentarci si siano persi nella nebbia. Invece, ad oggi, è venuto fuori soltanto un incontro (quello con l’imprenditore Giorgio La Cava, ndr). Ma è tutta la città ad essere sorda alle istanze dello sport. Guardate il basket femminile, che non può fare l’Eurolega, da campione d’Italia: una vergogna senza fine”.
Intanto – al di là delle esternazioni di Bini – il nervosismo interno al club sembra alimentato da contrasti interni tra i soci di Lucchese Partecipazioni. In particolare, trapelerebbe che l’intento di Arnaldo Moriconi – fresco acquirente delle quote dell’uscente Sgrò – sarebbe quello di acquisire il club, per poi rivenderlo a sua volta. Gli altri soci, invece, preferirebbero portare avanti le trattative in essere, cedendo quote del club o l’intera società, ma solo una volta individuato un compratore di comprovato affidamento. Il condizionale comunque resta d’obbligo, per una situazione in costante evoluzione.

Paolo Lazzari