Ivano Fanini ospite dei ciclopellegrini di Villanova Mondovì

C’è chi dice che la bicicletta sia una metafora della vita: c’è da stare in equilibrio, da faticare molto, a volte si cade, a volte si taglia un traguardo. Lo sanno bene i ciclopellegrini di Villanova Mondovì che, da ben trent’anni, coniugano sport, divertimento e preghiera, pedalando per le strade di tutt’Europa. I ciclisti hanno portato la maglietta dell’Amore & Vita, il team Fanini da sempre simbolo dell’antidoping, nei maggiori santuari del Vecchio continente e sono decisi a farlo ancora. Domenica mattina (22 ottobre), si sono infatti ritrovati per l’annuale momento di festa ed amarcord e, come da tradizione, il parroco-ciclista don Franco Bernelli ha annunciato le mete dei prossimi pellegrinaggi parrocchiali. Nell’occasione, è stato consegnato un riconoscimento a patron Ivano Fanini per le vittorie ottenute dalla squadra in questa stagione 2017. Soprattutto, si è dato valore alle due prove della Coppa Italia, il Giro dell’Appennino e il Memorial Marco Pantani, due successi unici anche perché nessun altro team italiano, o di matrice italiana, è riuscito ad ottenere altrettanto.
“Vogliamo celebrare i successi dei nostri atleti con tanta gioia – parafrasa Don Franco – è bellissimo vederli faticare e vincere con il messaggio di Amore e Vita sulle maglie, il medesimo che con orgoglio portiamo anche noi da trent’anni, proprio come tributo alla squadra, oltre che per il suo bellissimo significato. Anche noi ciclopellegrini mettiamo il cuore nei nostri pellegrinaggi e nonostante a volte la fatica sia davvero tanta, con fede e devozione riusciamo sempre a portare a termine le nostre missioni, proprio come fanno i veri ciclisti”.
“Tornando ai prossimi emozionanti pellegrinaggi che ci aspetteranno nel 2018 – prosegue il parroco – posso dire che attraverseremo longitudinalmente la penisola iberica, pedalando da Santiago di Compostela fino a Fatima, i due principali luoghi spirituali della Spagna e del Portogallo. L’itinerario sarà lungo ed impervio e prevediamo che non ci sarà neppure un chilometro pianeggiante. Sarà tutta saliscendi o, come si dice in gergo ciclistico, mangia e bevi. L’importante è che si concluda sempre nello stesso modo: con tanto entusiasmo e gioia, così che il prossimo autunno ci ritroveremo ancora qui, insieme a mio fratello Matteo, l’amico Ivano Fanini e tutti i compagni di viaggio a raccontarsi un’esperienza in più”.