
Bama a Montale all’insegna del “salviamoci la pelle” al PalaBertolazzi di Montale. Gli avversari veleggiano a ridosso delle prime in classifica, nell’ultimo turno hanno conquistato la quarta vittoria su cinque trasferte, terzo successo consecutivo, sul parquet della Pielle Livorno, dando il là all’esonero di Mori. Una squadra in salute allenata dall’ottimo Tonfoni, ex rosablu per tre stagioni, che ha un po’ le stesse caratteristiche di Legnaia, vittoriosa al PalaBridge domenica scorsa, ma con molta qualità in più.
Se la stagione scorsa coach Tonfoni compì l’impresa di acciuffare i playoff in extremis quest’anno si candida come mina vagante del campionato. Il buon roster dell’anno scorso ha visto l’uscita di Rossi (per Agliana) e Tasselli (stop) ben rimpiazzati con il giovane di grandi prospettive Cipriani, guardia dal gran fisico e dal bagaglio tecnico importante, ed il centro Tuci:anni di serie B tra Torino, Padova e Domodossola, località quest’ultima dove ha chiuso a 10 punti e 6 rimbalzi ad ogni parquet calpestato. Oltre a ciò giostra la guardia Nesi (anche lui ex rosablu nel 2011) che sta viaggiando a medie stratosferiche, così come l’ala Magni, tiratore micidiale rientrato all’ovile dopo un periodo trascorso all’estero.
Senza contare i “mister utility” Della Rosa, Magnini, Navicelli e Giusti. Il Bama invece provieneda 4 sconfitte nelle ultime 5 gare e “risponde” con l’ennesimo influenzato. Il virus intestinale che ormai sta facendo le pratiche per prendere la residenza in via Marconi, con annesso pagemento Imu, ha falcidiato in pratica tutto il roster rosablu.
Mancava Siena che ha risposto all’appello: 39 di febbre con annessi e connessi. Difficilmente sarà della gara e se recuperasse in extremis potrebbe essere utilizzato anche come straccio per pulire il parquet. Ormai una tradizione, una specie di calendario dell’avvento sinistro. Pensare ad un blitz del Bama in queste condizioni è oggettivamente improponibile. Quello che i rosablu devono evitare é l’imbarcata finale, disputare una buona gara, cercando di restare nel match più a lungo possibile, in attesa degli incontri che fungeranno da sliding door in ottica vade retro playout, o, peggio ancora, ultima posizione.