
Adesso ci siamo veramente: la Lucchese sembra ad un passo dall’essere ceduta. Già nel pomeriggio di oggi la società diffonderà un comunicato stampa per dare conto dei dettagli di quello che dovrebbe essere il passaggio di mano delle quote – l’80 per cento dell’88 per cento detenuto da Lucchese Partecipazioni – all’avvocato pisano Michele Cioni. Dietro quest’ultimo, che proprio ieri avrebbe firmato il contratto preliminare nella pancia del Porta Elisa, alla presenza di Arnaldo Moriconi, di Gianni Nannini e di Carlo Bini, ci sarebbero gli imprenditori Pietro Belardelli e Matteo Anconetani. Si parla di 700mila euro (100mila sarebbero stati versati subito, all’atto di sottoscrizione del preliminare), per mettere fine ad una partita a scacchi che sembrava interminabile, intrisa di bluff e depistaggi. L’ultimo è stato quello messo in scena con il Comune di Lucca: ieri l’assessore Celestino Marchini ha smentito l’amministratore unico Carlo Bini, affermando che la prossima settimana non ci sarà alcun incontro con gli imprenditori trovati dal sindaco Tambellini, perché la Lucchese non ha ancora rispedito indietro il documento di programma per dare il via al summit a palazzo Orsetti.
Che i giochi siano praticamente conclusi lo si intuisce dalle dichiarazioni dello stesso Bini: “Sono amareggiato – confessa stamani – per come viene fatta passare la società. Sembra che abbiamo commesso un delitto di lesa maestà (ecco quella che sembra a tutti gli effetti la conferma dell’operazione, ndr), ma non abbiamo fatto nulla di trascendentale. Non si capisce, in tutto questo, che i miracoli non possono essere fatti due volte (altra conferma, ndr), perché altrimenti non sono più tali. Marchini? Ho salvato i suoi messaggi dove ci accordavamo sull’incontro. Poi è vero, Moriconi doveva inviare quel documento e non è riuscito a farlo. Mi sembra, però, che in questa partita a scacchi si perda soltanto la credibilità della Lucchese. Comunque, in giornata, diffonderemo un comunicato per mettere la parola fine sulla vicenda (terza conferma, ndr)”.
Il sentimento di Bini è alimentato, evidentemente, dalle voci che si sono susseguite in questi mesi circa quelli che – a questo punto, salvo colpi di scena – saranno i nuovi proprietari della Lucchese. L’avvocato pisano Michele Cioni, infatti, resterà in carica soltanto fino a quando non verrà siglato il contratto definitivo (si vocifera, tra una ventina di giorni): dopodiché subentreranno i veri fautori dell’operazione, cioè Belardelli ed Anconetani.
Eppure, il profilo dell’ imprenditore romano – che all’inizio degli anni 2000 comprò Lecco e Castel di Sangro a distanza di 4 mesi, balzando suo malgrado agli onori delle cronache per i problemi dovuti al mancato pagamento degli stipendi – non era gradito alla maggioranza dei soci lucchesi. Lo aveva confermato anche lo stesso Marco Gonzadi che, parlando a Luccaindiretta il 10 novembre scorso, aveva dichiarato: “Escludo nella maniera più assoluta Belardelli, non abbiamo salvato la Lucchese per affidarla in mani che non riteniamo idonee”.
Certo, oltre all’accoppiata Belardelli-Anconetani, restano da scoprire i nomi degli altri imprenditori che prenderanno parte all’operazione. Nel frattempo, i primi riflessi di questo vero e proprio ribaltone possono tradursi anche sulla gestione sportiva del club. Sembra, infatti, che Anconetani coltivi velleità da uomo mercato e, di conseguenza, i poteri del ds Antonio Obbedio potrebbero immediatamente essere congelati o, al più, lo stesso avrebbe bisogno dell’avvallo totale di Anconetani per impostare il mercato di gennaio. In bilico potrebbe essere a questo punto, anche la posizione del tecnico Giovanni Lopez: sembra tuttavia difficile pensare che – al netto di un cambiamento radicale – il biglietto da visita della nuova proprietà possa tradursi nell’allontanamento di due soggetti (Lopez e Obbedio, appunto) che, fino a qui, hanno conseguito risultati sportivi eccellenti.
Ad ogni modo, già in giornata se ne saprà di più. Se questo nuovo assetto fosse confermato, in società resterebbe il “presidio rossonero” composto dall’11 per cento di Lucca United, insieme all’1 per cento dello stesso Moriconi ed all’8 per cento di Lucchese partecipazioni.